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8 Marzo 2022 | Attualità

In Italia i profughi ucraini ospitati nei beni confiscati alla mafia

L’esodo degli ucraini in fuga dal loro Paese dopo l’invasione della Russia, secondo i dati aggiornati dell’Unhcr, coinvolge a oggi oltre due milioni di persone. La maggior parte di loro si trova in Polonia: circa 1.200.000 profughi. In campo per accoglierli in Italia i beni confiscati alla criminalità organizzata. Attività congiunta a cura del ministero dell’Interno e Anbsc.

Per l’accoglienza dei rifugiati ucraini in Italia si è attivata l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che, come spiegato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, “ha avviato il censimento dei beni confiscati in gestione che possono essere destinati in tempi brevi, anche in via temporanea, per accogliere i profughi dall’Ucraina”.

“Con la collaborazione delle prefetture – ha aggiunto la titolare del Viminale – l’Agenzia diretta dal prefetto Bruno Corda individuerà gli immobili trasferiti ai Comuni ma non ancora utilizzati, idonei per essere impiegati nell’ambito della rete di protezione e tutela messa in campo per fronteggiare l’emergenza umanitaria”. Il Ministro Lamorgese ha ribadito come “è massimo l’impegno del ministero dell’Interno per dare risposte concrete a chi fugge dal teatro di guerra e soprattutto alle persone più fragili, quali donne e bambini”.

In Italia fino a ieri lunedì 7 marzo – secondo i dati del Viminale – erano giunti 17.286 cittadini ucraini: 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori (fonte Aise). Numeri altissimi, con oltre duemila ingressi ogni 24 ore. Tra le principali destinazioni c’è sicuramente Roma con gli ucraini in fuga dalla guerra che raggiungono familiari, amici e conoscenti già presenti in città.

La Capitale ha, infatti, una nutrita comunità ucraina composta da circa 20mila persone, oltre 24mila in tutta la Regione. Ma le principali destinazioni, oltre alla capitale, sono Milano, Bologna, Napoli e Caserta, dove anche qui vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia. In Lombardia, in particolare nel territorio di Milano, Caritas ambrosiana ha attivato una procedura attraverso cui segnalare la propria disponibilità a ospitare sfollati in fuga dall’Ucraina.

Grande la mobilitazione da parte di tutta la comunità. Privati, insieme a parrocchie e istituti religiosi, in territorio lombardo e nazionale, si stanno prodigando per ospitare persone. Un’attività parallela rispetto a quella annunciata dal ministero dell’Interno e Anbsc che, come già detto, gestisce l’intero processo finalizzato alla destinazione dei beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata, affinché vengano restituiti alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali.

L’ente con base a Roma, ha sedi secondarie a Reggio Calabria, Palermo, Napoli e Milano. Fondamentale sarà la collaborazione delle varie prefetture dislocate nei vari territori per mappare tutti quei beni immobili, un tempo in mano ai clan e oggi inutilizzati, da destinare come rifugio alle persone in fuga dal fronte di guerra.

di Luisa D’Elia

 

 

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