In Italia mancano i medici di base
A lanciare l’allarme un congresso in Lombardia della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie.
Meglio non stare male in Italia, nemmeno in una regione ricca come la Lombardia. Nonostante l’eccellente tradizione scolastica e scientifica, infatti, mancano i medici di base: 1435 medici di famiglia, tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, secondo una ricognizione della Regione fra le Asst lombarde. Il dato è stao diffuso dagli esperti della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie che si sono riuniti ad Assago nella primavera 2024 per fare il punto della situazione e stilare una to-do-list coerente per affrontare il problema.
Da quanto emerge, occorre una nuova politica sanitaria, che favorisca la formazione, attragga i giovani alla professione e fornisca a ogni ambulatorio il personale infermieristico e amministrativo necessario. Come già tristemente dimostrato durante la pandemia, la sanità territoriale in Italia e in Lombardia è a un bivio: mancano i medici di famiglia e sono rimasti scoperti fino al 90% dei posti disponibili. “Per rendere efficienti ed efficaci le azioni della Medicina Generale”, sottolinea Massimiliano Franco, Presidente del Congresso, “servono interventi sulla Sanità Territoriale come l’acquisizione e l’aggiornamento di competenze sia professionali che organizzative, che sono una mission della nostra Società Scientifica, oltre a una riorganizzazione delle strutture ambulatoriali, con aumento del personale amministrativo ed infermieristico”.
La Lombardia rappresenta uno spaccato dell’Italia, con grandi aree metropolitane, città di media dimensione, zone montuose difficili da raggiungere con piccoli nuclei abitati sparsi. All’avanzata qualità dei servizi offerti si affiancano problemi di carattere nazionale come lunghe liste d’attesa o difficoltà ad accedere ad alcune prestazioni, tra tagli, riassetto generale, pensionamenti e un necessario cambio generazionale.