Il Paese è al quarto posto in Europa per la battaglia domestica al fumo passivo ma per gli esperti si può ancora migliorare
Nel 75,8% delle case italiane non si fuma. In più di sette case su 10, dunque, gli Italiani cercano di condurre la stessa battaglia al fumo passivo che già dal anni caratterizza i locali pubblici. I dati arrivano da un’indagine europea coordinata dall’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, pubblicata sulla rivista Erj Open Research.
Lo studio ha coinvolto quasi 12mila persone di 12 Paesi fra il 2017 e il 2018. I più bravi sono gli abitanti del Regno Unito, dove l’84,5% delle case è smoke free; dell’Irlanda (79,4%) e della Lettonia (78,9%). Quarti, appunto, gli Italiani. I meno virtuosi sono gli abitanti della Bulgaria (56,6%), della Romania (55,2%) e della Grecia (44,4%).
Anche se molto lentamente, con un 1% guadagnato ogni anno, in Europa la battaglia domestica al fumo si fa sempre più determinata. Donne, anziani, persone mediamente più istruite e famiglie con bambini sono le categorie con la maggiore propensione a tenere fuori casa le sigarette. Complessivamente, circa il 70% delle persone intervistate non consente di fumare in nessuna parte della propria abitazione.