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6 Dicembre 2006 | Attualità

In queste ore giro di audizioni per la riforma dell’Auditel

Nella sede dell’Autorità per le comunicazioni, Agcom, si stano avvicendando in queste ore i protagonisti dell’editoria televisiva per giungere alla riforma dell’Auditel. Il sistema di rilevazione e analisi degli ascolti Tv che orienta il 90% degli investimenti pubblicitari del nostro paese. L’Autorità  ha messo mano ad Auditel sulla base della riforma voluta dal ministro Gentiloni e sollecitata dalla polemica di Sky che vuole entrare nella società che gestisce i dati, ma non è soddisfatta dalla trasparenza e chiede un ruolo concreto anche nella scelta dei metodi di raccolta. E proprio gli editore dei canali che vivono grazie agli abbonamenti Sky sono stati ascoltati ieri. Sono quattro le richieste avanzate in una lettera indirizzata il 23 novembre dall’amministratore delegato per l’Italia Tom Mockridge al ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e a numerosi altri destinatari: un campione allargato stabilmente alle famiglie che guardano la tv digitale su satellite, su digitale terrestre e tramite internet; un accesso ai dati di ascolto aperto a tutti i soggetti interessati, anche a pagamento); la presenza, nell’azionariato di Auditel, degli operatori tv limitata a una quota massima di un terzo del totale, riservando un altro terzo agli investitori pubblicitari e l’altro ancora ad amministratori indipendenti; una migliore definizione del ruolo e dei membri del Comitato tecnico, attualmente – secondo Sky – soggetto al cda e privo di criteri per la selezione dei suoi membri. Nella sede di Agcom ieri anche i rappresentanti di Auditel che sono rimasti a lungo a illustrare dati tecnici e metodologici. Il direttore generale della societa’, Walter Pancini, ha difeso il metodo di lavoro, in linea con sistemi analoghi europei, ma ha anche ribadito l’impegno a muoversi lungo le linee guida indicate dalla stessa Agcom con l’atto di indirizzo varato a maggio scorso: apertura della compagine societaria a tutte le realta’ presenti sul mercato, indipendenza effettiva dei comitati tecnici, sistemi di rilevazione aperti a tutte le piattaforme e un campione di riferimento piu’ rappresentativo. Indicazioni che, sempre a quanto si apprende, Auditel si appresta ad accogliere all’interno delle modifiche allo statuto che il cda dovrebbe approvare entro meta’ dicembre.

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