Sta destando molto scalpore in Germania l’inchiesta fatta dalla tv pubblica Ard sulle condizioni di lavoro all’interno di un colosso come la Amazon . L’azienda usa lavoratori provenienti dalla Spagna e dall’Est Europa per preparare le spedizioni dei propri prodotti, attirandoli con la promessa di paghe buone, contratti di lavoro di lungo periodo e tutele contrattuali. Quando poi i lavoratori arrivano, scoprono la realtà: una paga di 9 ore lorde all’ora (meno della metà di quanto guadagna un operaio), cibo pessimo e pagato decurtando gli stipendi; per dormire, vengono ammassati in camerate, dove dormono anche sette persone per stanza, ammucchiati su brandine o divani sfondati, all’interno di vecchi alberghi chiusi e in disuso. Anche per il trasporto, vengono ammassati a decine su pullman vecchi e scassati. Il tutto sotto la sorveglianza di persone che fanno parte di organizzazioni di estrema destra neonaziste o comunque a loro vicine. E il tutto senza che i sindacati o le istituzioni siano intervenute. Anche se dopo il servizio della Ard, qualcosa si è mosso: i sindacati hanno preteso che ci fosse una loro rappresentanza nei vari stabilimenti tedeschi, anche se i sorveglianti hanno risposto con minacce a chiunque osasse andare a votare; mentre i lavoratori che hanno accettato di farsi intervistare dalla Ard sono stati licenziati su due piedi.
Inferno Amazon in Germania

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