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25 Luglio 2007 | Attualità

Informazione sportiva autorgolamentata

Combattere la violenza negli stadi. E’ questo l’obiettivo che ha portato alla firma, presso il Ministero delle Comunicazioni, del “Codice Media e Sport” per l’autoregolamentazione dell’informazione sportiva. Il codice è stato sottoscritto da tutte le associazioni degli editori radiotelevisivi (Aeranti-Corallo, Alpi, Cnt, Conna, Frt, Rea, Rna) e da Europa Tv, Prima Tv, Rai, Rti, Sky, Telecom Italia Media, Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana, Unione stampa sportiva italiana, Federazione italiana editori di giornali. Con questo “Codice Media e Sport”, spiega una nota, “tutti i protagonisti dell’informazione sportiva, alla vigilia della ripresa del campionato di calcio, dicono il loro fermo no alla violenza negli stadi, consapevoli del  contributo che i mezzi di comunicazione di massa – da quelli tradizionali ai nuovi media – possono fornire per condannare nei confronti della pubblica opinione la violenza legata agli eventi sportivi, in particolare quelli calcistici”. Il testo del “Codice Media e Sport” è stato redatto, dopo un serrato confronto tra tutti i soggetti interessati, dalla “Commissione per la elaborazione del Codice di autoregolamentazione delle trasmissioni di commento degli avvenimenti sportivi”, istituita con decreto del Ministro delle comunicazioni e del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive in data 17 maggio 2007 per dare corso a quanto previsto dall’articolo 34, comma 6 bis del decreto legislativo n. 177/2005 così come modificato dalla legge n. 41/2007. Ecco alcune delle prescrizioni dettate dal Codice. Nella conduzione delle trasmissioni radiofoniche e televisive, ad esempio, “in caso di violazione delle disposizioni del Codice stesso, il conduttore dissocia con immediatezza l’emittente e il fornitore di contenuti dall’accaduto e ricorre ai mezzi necessari – fino alla eventuale disposizione di una pausa della trasmissione, o la sospensione di un collegamento, o l’allontanamento del responsabile – per ricondurre il programma entro i binari della correttezza”. Se le trasmissioni sono registrate, “le emittenti e i fornitori di contenuti si impegnano a procedere al preventivo controllo del contenuto delle stesse, escludendo dalla messa in onda episodi che costituiscano violazioni del Codice Media e Sport”. Inoltre le emittenti e i fornitori di contenuti “si riservano di valutare l’idoneità dei soggetti che si sono resi responsabili di violazioni alle disposizioni del Codice a partecipare ulteriormente a trasmissioni di informazione o di approfondimento sportivo, tenuto conto della gravità e delle eventuali reiterazioni della violazione, oltreché del comportamento tenuto dall’interessato successivamente alla stessa”. Le emittenti e i fornitori di contenuti si impegnano a realizzare, nel rispetto di quanto previsto dal Codice in materia di trattamento dei dati personali, misure atte, se del caso, a rendere individuabili i soggetti che si collegano telefonicamente, in audio o in audiovideo, alle trasmissioni. Il Codice prevede che le parti si impegnino a diffondere i valori positivi dello sport e lo spirito di lealtà connesso a tali valori negli specifici contenitori degli avvenimenti sportivi, anche mediante campagne formative concordate e attuate con le istituzioni nazionali e locali. A carico dei soggetti inadempienti, il Codice Media e Sport prevede l’applicazione di sanzioni.

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