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10 Giugno 2009 | Innovazione

Intercettazioni, opposizione si rivolge a Napolitano: “La misura è colma”. Si vota alle 17

“Stavolta la misura è davvero colma”. Hanno esordito con queste parole Pd, Idv e Udc in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e redatta per esprimere il “proprio disagio” contro il ddl intercettazioni e contro “questo modo di legiferare della maggioranza” che di fatto è diventato ” un mercato delle vacche ” tra Lega e Pdl. Il voto di fiducia, che si terrà alle 17.10, di oggi su questo provvedimento, assicura il capogruppo del Pd Antonello Soro , “h a come unico obiettivo quello di impedire che ci possa essere una libera espressione da parte dei parlamentari della maggioranza su questo ddl”. Ma così facendo, interviene il presidente dei deputati dell’Idv Massimo Donadi , si mette di fatto anche ” un bavaglio alla stampa” e si nega ai cittadini “il diritto di conoscere e quindi di essere informati”. ” Le forze di opposizione – si legge nella lettera inviata a Napolitano – si interrogano, con fortissima preoccupazione, sulla compatibilità, di questo continuo ricorso alla fiducia, con i principi costituzionali. Confidiamo, signor presidente, nel suo intervento, nelle forme che riterrà opportune , per restituire pienezza di contenuti democratici al dibattito parlamentare sulle leggi” Sul contenuto, Pd, Idv e Udc hanno molte cose da ridire: ” Si tratta di un testo profondamente eversivo – afferma il capogruppo dell’Idv – perchè mette la mordacchia alla stampa, viola ogni diritto del cittadino ad essere informato ed è di fatto la dimostrazione di come lo Stato intenda arrendersi alla criminalità rinunciando a fare le indagini”. ”E questo – aggiunge – solo per compiacere il presidente del Consiglio. La democrazia è realmente in pericolo ed è per questo che chiediamo l’intervento di Napolitano’ ‘. ”Non è un caso – assicura – che la fiducia su questo ddl sia stata chiesta all’indomani delle elezioni. Di farlo prima non hanno avuto la faccia. Soprattutto la Lega che sulla sicurezza aveva fatto la sua campagna elettorale” La maggioranza difende il provvedimento: ” E’ errato parlare di un’imposizione del governo al parlamento. Il ricorso alla fiducia e il fatto che del testo in materia di intercettazioni se ne parli da troppo tempo ha portato a renderlo finalmente legge”, dice il viceministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani , e aggiunge : ” Il testo è stato largamente modificato rispetto a quello iniziale anche e soprattutto con il contributo dell’opposizione” . Giulia Bongiorno , presidente della commissione Giustizia della Camera, ha affermato che il testo alla fine ” è molto diverso dalla versione iniziale. Ora è prevista la possibilità nella fase delle indagini preliminari di pubblicare gli atti, sebbene per riassunto’ ‘. Quanto ai reati per i quali è limitato l’uso delle intercettazioni Bongiorno chiarisce che ” dopo molte riunioni di maggioranza siamo riusciti a reinserire molte ipotesi delittuose di reati per cui scattano le intercettazioni. Per i reati di mafia, gli stupefacenti e i rapimenti resta il vecchio sistema dei sufficienti indizi di colpevolezza e non ci sono limiti temporali” Critiche aspre arrivano invece dalla magistratura: il segretario nazionale dell’associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, denuncia: il ddl contiene ” clamorosi errori tecnici ” . Il ” problema di fondo è la filosofia del provvedimento” che “l imita drasticamente per le forze dell’ordine e della magistratura la possibilità di utilizzare le intercettazioni telefoniche come strumento di indagine. E’ un gravissimo colpo alle attività di indagine”. ” Per la riconoscibilità dell’associazione mafiosa, le intercettazioni sono importanti. Bisogna stare attenti a dire ‘ma tanto per le indagini sulla mafia rimangono’ , perché a volte si risale all’associazione mafiosa partendo da altri tipi di indagine, da reati minori “, ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi. ” Le intercettazioni sono importanti – ha ribadito Quattrocchi – perché l’associazione mafiosa in molti casi non è immediatamente riconoscibile. Spesso si parte da reati minori e poi si risale all’associazione mafiosa. Se in futuro non saranno più consentite intercettazioni per reati fine, non si riuscirà più a risalire alle strutture associative di tipo mafioso ” .

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