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11 Giugno 2009 | Innovazione

Intercettazioni, passa il sì alla fiducia

La Camera ha votato ieri pomeriggio a favore della fiducia al governo sul disegno di legge in materia di intercettazioni con 325 sì, 246 no e 2 astenuti. Il voto finale è previsto per oggi alle 15. La votazione è arrivata al termine di una giornata di polemiche di aspre polemiche tra le forze parlamentari e non solo. Maggioranza e opposizione si sono scontrate duramente sulla fiducia al ddl decisa dal governo, e per i membri di Pd, Idv e Udc “la misura è colma, questo modo di legiferare della maggioranza, che di fatto è diventato un mercato delle vacche” Per la maggioranza ha parlato Paolo Romani, viceministro alle Comunicazioni : “ È errato parlare di un’imposizione del governo al Parlamento: il ricorso alla fiducia e il fatto che del testo in materia di intercettazioni se ne parli da troppo tempo ha portato a renderlo finalmente legge” A protestare non sono solo i parlamentari, ma anche categorie direttamente o tangenzialmente coinvolte dal decreto legge sulle intercettazioni. Per primi, hanno reso pubblico il loro dissenso i giornalisti: “Se la legge sarà approvata – ha annunciato il segretario Fnsi Franco Siddi – siamo pronti allo sciopero e alla disobbedienza civile”, motivando la lettera aperta (di Fieg e Fnsi) ai parlamentari, invitati a votare contro il ddl. “Violerebbero il fondamentale diritto della libertà d’informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Gli editori e i giornalisti concordano sulla necessità che sia tutelata la riservatezza delle persone, soprattutto se estranee alle indagini, ma non possono accettare interventi che nulla hanno a che vedere con tale esigenza e che porterebbero ad un risultato abnorme e sproporzionato: limitare, e in taluni casi impedire del tutto, la cronaca di eventi rilevanti per la pubblica opinione, quali le indagini investigative” Dura anche la reazione dell’Associazione nazionale magistrati che, tramite la diffusione di un documento ufficiale, parla di “ morte della giustizia penale” in Italia, ammonendo circa “ la gravità delle conseguenze che deriveranno dalle novità legislative in materia di processo penale e intercettazioni […] Lascia sgomenti il fatto che il Parlamento stia per effettuare scelte che rappresentano un o ggettivo favore ai peggiori delinquenti” Nuove proteste sono attese quest’oggi, prima e dopo il voto.

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