Le indagini rischiano di diventare terreno ‘top secret’ per i giornalisti fino al termine dell’udienza preliminare. L’opposizione lancia un allarme preciso riguardo alla norma delle intercettazioni approvata dalla Commissione della Camera a maggioranza. L’articolo 2 del testo recita il divieto di pubblicazione di ogni atto dell’indagine preliminare, anche in forma riassuntiva, e di ogni atto che verrà “ acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano concluse le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell’udienza preliminare ”. E’ vietata anche la pubblicazione delle intercettazioni, anche in sintesi, di cui è stata ordinata la distruzion e. Inoltre, qualora la norma sulle sanzioni diventasse legge, sarà vietato scrivere dell’iscrizione sul registro degli indagati di qualcuno e scrivere su ciò che emerge di volta in volta dalle indagini. Il commento di Giulia Bongiorno , presidente della commissione Giustizia della Camera: “ Sono assolutamente d’accordo che una fase delle indagini, almeno fino a quando anche le parti non vengano informate, sia coperto da segreto – osserva Giulia Bongiorno – ma credo che sui tempi e cioé sulla durata di questo divieto si dovrà ancora discutere per quando il ddl arriverà all’esame dell’ Aula. Si dovrà cioé ancora riflettere, a mio avviso, se vietare o meno la pubblicazione del contenuto di questi atti fino alla fine delle indagini preliminari. Oppure anticipare questo limite “. Intanto la votazione sul parere alla riforma delle intercettazioni è stata rinviata a martedì prossimo dal Csm , a causa di una polemica tra il vicepresidente Nicola Mancino e il consigliere laico di An Luigi Anedda. La polemica verteva intorno alla richiesta del consigliere An di rinviare la discussione alla prossima settimana , richiesta non approvata da Mancino che ricordava il fatto che, essendo già stato presentato il parere, bisognava procedere almeno alle relazioni introduttive, cosa che è avvenuta,così in segno di protesta Anedda ha abbandonato l’aula. Mancino ha poi precisato che “ …Non è una bocciatura. Il Cms può esprimere criticità, consensi o dissensi, ma le bocciature sui provvedimenti le danno soltanto le Camere…Il Csm non può essere l’attaccapanni di tutte le polemiche sull’ordinamento giudiziario e la produzione legislativa, il nostro parere si limita a valutare ciò che è stato introdotto nel dibattito e non è vero che è del tutto negativo. Sui giornali ci sono titoli esagerati e le relazioni hanno approfondito i contenuti del disegno di legge su elementi di criticità, ma anche di condivisione ”
Intercettazioni: terreno top secret per l’informazione

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