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5 Marzo 2010 | Attualità

Internet secondo Yahoo!

Quindici anni fa due studenti di Stanford, Jerry Yang e David Filo, hanno fondato quello che sarebbe poi diventato il secondo motore di ricerca del mondo: Yahoo!. Oggi la web company, protagonista in questi quindici anni dell’evoluzione della rete per come tutti siamo abituati a sfruttarla, è concentrata nel tentativo di arginare lo strapotere di Google nel settore dell’advertising online e ha siglato una partnership con Microsoft per agevolare gli sforzi in questa direzioni. Proprio sul rapporto con Microsoft, in occasione dei festeggiamenti per il quindicesimo compleanno, è intervenuta il Ceo Carol Bartz , affermando che la società andava venduta al gruppo di Bill Gates. La trattativa era stata condotta da Jerry Yang, al quale è poi subentrata Bartz che ha escluso tuttavia una cessione in futuro. In merito al duello a distanza con Google, la Bartz ha confermato un approccio di non belligeranza e l’intenzione di lottare senza accusare il colosso californiano di abuso di posizione dominante. Sempre nell’ambito delle celebrazioni, Yahoo! ha dedicato ai paesi in cui è presente una ricerca dettagliata sulle abitudini degli internauti. Gli utenti della Penisola si sono distinti per l’utilizzo quotidiano di mail, motore di ricerca e news, sfruttati rispettivamente dal 77,5%, l’83% e il 78,3%. Il 78%, l’80% e il 53% afferma poi di non poterne più fare a meno. Più della metà (53%) dichiara di non poter più immaginare la propria vita senza internet e il 79% riconosce il contributo del web nel semplificare la routine quotidiana. Per l’88%, grazie al web è oggi più facile rimanere aggiornati. Dieci anni fa, per il campione intervistato, internet era definibile come sperimentale (80,7%), rivoluzionario (76,5%) e moderno (67,4%). Oggi è informativo (83,6%), ancora moderno per il 71,6% e indispensabile (61,7%) e sociale (64,5%). La ricerca evidenzia un sensibile aumento delle connessioni mediante dispositivi mobili: cinque anni fa l’accesso con un device mobile coinvolgeva il 5%, oggi il 13,5%. La rete svetta poi con un prepotente 87,1% in termini di importanza rispetto agli altri media. La tv ha un 52,3%, la radio un 43,6% e i giornali il 48,6%.

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