Sorridevano soddisfatti immortalati dai fotografi con i primi iPhone fra le mani, erano arrivati a vendere a 200 dollari le confezioni del sospirato melafonino su eBay, avevano passato una notte intera davanti ai negozi At&t per poter dire: “io ce l’ho”. Sono loro, gli appassionati per eccellenza, i precursori delle tendenze tecnologiche che per primi vogliono accaparrasi l’oggetto del desiderio del momento e si cullano nella certezza di rimanere dei privilegiati per almeno sei mesi/un anno. Questa volta non è andata così, la Apple di Steve Jobs ha giocato un brutto scherzetto ai suoi fan più accaniti lanciando la versione meno costosa dell’attesissimo iPhone a pochi mesi dall’uscita di quello da 499/599 dollari. Cupertino ha previsto un ribasso di ben 200 dollari e ha scatenato una vera e propria rivolta organizzata sul web. C’è chi propone addirittura di stampare magliette con la scritta “Sono stato uno dei collaudatori da 200 dollari dell’iPhone per Apple”. Il numero uno della Apple si è sentito in dovere di dare una risposta pubblica sul sito della sua società assicurando che “è nell’interesse di tutti, Apple e utenti, che si possano aggregare quanti più utenti possibili sotto l’ombrello iPhine” e che “se si aspettano sempre i successivi tagli di prezzo o se si attende il prodotto migliorato, non si compreranno mai prodotti tecnologici perché c’è sempre qualcosa di migliore e di meno costoso all’orizzonte”. Per sedare la reazione dei suoi più affezionati clienti la Apple ha anche disposto la distribuzione di un buono di 100 euro che risarcisca almeno in parte la spesa fatta e noi che l’iPhone ancora per un po’ lo potremo vedere solo da lontano li abbiamo già perdonati.
iPhone low cost e il popolo della mela si ribella

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