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3 Settembre 2014 | Attualità

Iran, per l’Ayatollah la banda larga è immorale

Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha lanciato un appello ai leader religiosi del paese a favore della diffusione della banda larga, in seguito ad un messaggio diffuso dall’Ayatollah Makarem Shirazi. Questi sosteneva che la diffusione della banda larga fosse portatrice di negatività nelle vite dei cittadini, con foto immorali o vulnerabilità allo spionaggio. Le reti 3G hanno iniziato a diffondersi nel 2007 con la crescita del settore degli smartphone. Già a giugno del 2007, circa 200 milioni di persone in tutto il mondo si collegavano con le reti dati cellulari. Dopo una petizione operata da parte di un gruppo di attivisti, l’Ayatollah ha pubblicato un comunicato sul suo sito ufficiale ponendosi fortemente contro la diffusione del 3G. Il religioso islamista ha definito la tecnologia di connettività come ” non islamica ” e colpevole di “violare le norme umane e morali”. Rivendicazioni che giungono in un momento difficile per il governo iraniano che cerca di modernizzare il paese, anche attraverso la diffusione della tecnologia. Al momento, in Iran ci sono tre aziende coinvolte nella diffusione delle infrastrutture di rete necessarie che hanno già permesso l’accesso ad un numero ristretto di cittadini del paese. A favore della diffusione delle reti 3G si è rivolto il presidente iraniano, Hassan Rouhani, che ha esortato i leader religiosi del paese ad “abbracciare il cambiamento tecnologico ” e a non fare in modo che l’Iran chiuda “le porte al mondo”.

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