Il settimo global information technology report, che analizza 127 economie a livello mondiale monitorando lo sviluppo dell’ambito delle tecnologie della comunicazione, segnala una caduta libera del nostro Paese nella classifica mondiale. L’Italia perde 4 posizioni e dal 38° scende al 42° posto : l’indagine ha rilevato che, pur essendo basso il costo delle chiamate da cellulare, la burocrazia e le tasse sono due discriminanti per la crescita della tecnologia. La vetta della graduatoria, pubblicata dal World Economic Forum, è occupata dalla Danimarca che ha dimostrato di essere la più preparata in materia di tecnologie di comunicazione. Sul podio Svezia e Svizzera, al quarto posto Stati Uniti, colosso in materia di innovazione. Si assiste a un miglioramento della Corea che sale di ben 10 posizioni piazzandosi al 9° posto ; l’Italia sembrerebbe in contro tendenza, preceduta da Ungheria, Barbados, Puerto Rico, Tailandia e Cipro. Agli ultimissimi posti Burundi (126°) e Ciad (127°). L’Italia non vanta solo primati negativi: in quanto a costi di chiamate della telefonia mobile il nostro Paese si colloca al 2° posto, se consideriamo la banda larga otteniamo un 3° posto; il numero di utenti di telefonini ci fa aggiudicare il 6° posto, mentre siamo quinti per l’uso di ict da parte del governo. “In termini assoluti e di punteggio l’Italia non è però peggiorata. Anzi c’è stato un piccolissimo miglioramento. In termini relativi altre nazioni sono cresciute più dell’Italia” spiega Irene Mia, Senior Economist del Global Competitiveness Network presso il Wef e coeditore del rapporto.
Italia 42^ nella classifica mondiale sulla preparazione all’uso delle ict

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