La rete italiana è sottosviluppata: l’utenza è molto attiva sui social network ma ignora le possibilità profonde di internet. E il governo non rispetta l’agenda digitale. L’Italia è innamorata di Facebook ma ancora non usa internet al pieno delle sue potenzialità , a causa di limiti determinati dalla rete e della superficialità dell’utenza media, poco educata ai meccanismi del web. Secondo la relazione fatta da Agcom al Parlamento, il Belpaese è la prima nazione al mondo per penetrazione dei social network. Gli iscritti italiani al sito di Mark Zuckerberg sono saliti da 11 a 20 milioni in due anni e ciascuno di loro spende circa nove ore al giorno tra bacheche e chat, rendendo il social network una realtà importante a livello sociale, politico e culturale. Il web 2.0 ha tratto giovamento anche dalla diffusione massiccia degli smartphone, che consentono di interagire con i propri contatti in mobilità La popolarità della rete cresce, ma paradossalmente internet è utilizzato in modo superficiale dagli italiani: le aziende sono ancora poco avvezze all’e-commerce e il marketing online sfrutta troppo spesso strategie già utilizzate su altri media. Inoltre, gli internauti sono limitati dalle difficoltà di connessione: la copertura della banda larga è ancora scarsa (serve il 22% della popolazione contro una media Ue del 26%), mentre la mancanza di un programma di governo per il digitale penalizza le infrastrutture. Insomma, nonostante l’entusiasmo un po’ ingenuo dei cittadini, l’Italia rischia di retrocedere nel terzomondo web. Nazione avvisata…
Italia, bipolarismo web

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