L’Italia proporrà al secondo Forum mondiale sulla governance di internet , in programma dal 12 al 15 novembre a Rio de Janeiro, una carta costituzionale del web che salvaguardi la libertà degli internauti e garantisca a tutti il diritto alla connettività Nell’era della globalizzazione c’è una parte del mondo che è di fatto diviso dall’altra da un digital divide che lascia 5 miliardi di persone all’oscuro dei contenuti e dei servizi distribuiti attraverso internet. Infatti, solo un sesto della popolazione mondiale può collegarsi al web . Più della metà degli asiatici, ancora oggi, non dispone di banda larga, mentre in Africa, la rete raggiunge appena lo 0,1% della popolazione. Di questo e del diritto primario di ciascun cittadino del mondo di poter accedere alla tecnologia e alla connettività si farà portavoce il governo italiano al secondo Forum mondiale sulla governance di internet. All’incontro internazionale, promosso dalle Nazioni Unite, parteciperà in rappresentanza dell’Italia, che da tempo propone una definizione pubblica dei diritti degli internauti , il Ministro per le Riforme, Luigi Nicolais che ha istituito, per l’occasione, uno specifico Comitato sulla governance di internet, che a Rio sosterrà un modello italiano aperto e partecipato di una nuova internet. Della delegazione fanno parte, tra gli altri, Laura Abba e Stefano Trumpy dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr (IiT-Cnr), che a Rio sosterrà il modello italiano di un nuovo internet. Nell’ambito del Forum di Rio , la delegazione italiana organizzerà un incontro pubblico sulla carta costituzionale dei diritti in rete e il dibattito sarà coordinato da Stefano Rodotà
Italia in pole position per le libertà sul web

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