Cresce il popolo degli internauti e con lui aumentano i rischi. Nel corso del 2011 il numero complessivo degli attacchi e degli incidenti di sicurezza è aumentato in modo significativo rispetto al passato, rendendo l’anno passato il peggiore di sempre dal punto di vista della ict security. Il trend del 2012, alla luce dei dati raccolti tra gennaio ed aprile, mostra un ulteriore peggioramento della situazione : il cybercrime è diventato una fiorente industria transnazionale da centinaia di miliardi di dollari, che può colpire potenzialmente tutti coloro che utilizzano internet, ovvero il 30% della popolazione mondiale. Lo rileva il rapporto Clusit 2012 sullo stato del cybercrime in Italia. In Italia, a quanto emerge dal rapporto, l a parte del leone la fa il cosidetto hacktivism . Il termine deriva dall’unione di due parole, hacking e activism e indica pratiche dell’azione diretta digitale in stile hacker, un fenomeno emergente. Nel periodo febbraio 2011-aprile 2012 in Italia sono stati rilevati 127 attacchi dei quali 112, corrispondenti all’88%, di matrice hacktivistica.
Italia, patria del cybercrime

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