Amiamo la tecnologia ma siamo pigri. Sembra dire questo di noi italiani i risultati del primo Barometro Intel dell’innovazione tecnologica, condotto in Italia e in altri sette Paesi , Usa, Giappone, Francia, Brasile, Cina, India e Indonesia. Gli italiani infatti risultano tra i primi al mondo per passione tecnologica , ad esempio uno su due non si fa mai mancare l’ultimo gadget sul mercato, ma fanalino di coda per innovazione. Dato interessante da sottolineare, poiché in controtendenza con le aspettative, è che sono proprio i più giovani a guardare con sospetto le nuove tecnologie . I nativi digitali, cioeè i ragazzi tra i 18 e i 24 anni, ritengono la nostra società fin troppo basata sull’hi-tech, tanto che ben il 76% di loro, considera la tecnologia un fattore che ci ha reso meno umani , nonostante il 93% di loro sia comunque convinto che ci renda la vita più semplice. Contraddizioni in un Paese dove poi però un giovane su due vorrebbe una tecnologia sempre più smart e futuristica e sarebbe disposto anche, per ottenerla, a rinunciare alla privacy. A dispetto dei giovanissimi , le donne over 45 risultano essere le tecno-fan più accanite , ben tre volte più propense rispetto alle americane della stessa fascia di età, a sostenere l’innovazione tecnologica, dichiarando di non utilizzarla abbastanza. In termini di innovazione però l’Italia si conferma ultima tra le grandi e tra i Paesi emergenti. Solo 7 italiani su 100 vedono nel governo una capacità di spinta innovativa, benché il 77% di loro ritenga che la propensione all’innovazione sia un fattore importante di benessere sociale.
Italiani, amanti della tecnologia ma non innovano

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