Che i social network fungano da termometro sociale non è una novità. Twitter in particolar modo è uno degli strumenti utili per cogliere gli umori di una comunità, o quanto meno della sua rappresentanza online. E secondo il micro-blog, gli italiani sono insoddisfatti quando non arrabbiati. Tutto comincia dall’analisi dei post : i messaggi a 140 caratteri compilati nel corso dell’estate 2012 erano nel 53% dei casi euforici. Vacanze, sole, mare e la sensazione di una maggiore libertà si sono fatti sentire anche su Twitter, a dispetto dell’autunno, quando il tasso di contentezza è sceso al 37% dei messaggi. Le cose sono peggiorate intorno a Natale, con la crisi a mordere, l’Imu da saldare e meno regali sotto l’albero. In generale, l’Italia del 2012 è un paese triste: trasudava allegria solo dal 45,6% dei cinguettii web, mentre nel 54,4% si respiravano mestizia e rabbia. Questo dice la ricerca Voices from the Blogs, condotta dall’Università degli Studi di Milano su 43 milioni di tweet nei 366 giorni dell’ultimo anno (bisestile). Il giorno più triste? Il 23 luglio 2012 , con lo spread in risalita e solamente il 22% dei tweet positivi. Traumatica anche la fine di maggio, con il terremoto in Emilia e il 56% dei post color grigio fumo. E l’anno non si è chiuso bene, con il ritorno in campo di Berlusconi (21 dicembre) che ha scontentato il 63% dei twitternauti. Il 2013 non comincia sotto buoni auspici.
Italiani gente triste, lo dice Twitter

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