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16 Febbraio 2022 | Attualità, Innovazione

Italiani, più digitali di quanto credano

Siamo abituati a leggere che gli italiani sono in coda alle classifiche mondiali degli utenti digitali, ma così non sembrerebbe a leggere la recente analisi Digital 2022 realizzata da We are social.

Per una popolazione di oltre 60 milioni di individui, considerando neonati e vecchietti di cui questa nazione abbonda, che cala leggermente (-0,2% 2021 rispetto al 2020), coloro che si connettono ad internet crescono dell’1,7%; pochino, ma arrivano ad essere quasi 51 milioni. E crescono ancora (+5,4%) gli utenti delle piattaforme social, superando i 43 milioni. E questo malgrado nella periferia del paese la fibra sia solo quella alimentare…

Nobili, apparentemente, le motivazioni principali che portano le persone in rete: al primo posto la ricerca di informazioni (74%), seguita dal voler rimanere al passo con le notizie e l’attualità (67%).

Nobiltà che si perde un po’ quando queste motivazioni sono anche le principali che spingono le persone verso i social media (48%)

È molto probabile che la pandemia di Covid-19 abbia influito notevolmente sull’incrementato della spesa online per molte categorie, tra cui le merci di consumo (+7% in persone, +29% in valore economico) e anche un settore pesantemente colpito proprio dalla pandemia vede segnali di ripresa con cali solamente per i verticali del noleggio di vetture e dei biglietti ferroviari, mentre le crociere crescono addirittura del 300%. Ovviamente è aumentata anche  la spesa per prodotti digitali (+21%), trainata per valore e crescita principalmente dal mercato dei videogiochi, che da solo vale quasi la metà di tutti i pagamenti per beni digitali.

Un’ultima curiosità per appassionati: cresce l’uso del Browser Safari  (+6%) che arriva al 19% del mercato governato ancora da Chrome al 67% (-1%).

 

di Davide A. Porro

Digital 2022 We are social
Di <a href="https://www.telepress.news/author/davide-a-porro/" target="_self">Davide A. Porro</a>

Di Davide A. Porro

Giornalista radiofonico dal 1982 al 1986, ho collaborato con diverse emittenti. Parallelamente, dal 1984 al 1990 ho lavorato come giornalista musicale e di spettacolo per varie testate, sia radiofoniche che di carta stampata. Nel 1984 assumo il ruolo di giornalista e responsabile dello sviluppo per la prima agenzia di stampa radiofonica italiana, curando la fornitura di notiziari, interviste e servizi a oltre 100 radio a livello nazionale. Nel 1989, attraverso le sinergie sviluppate da Diesis nasce Telepress, per la quale scrivo da allora.

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