Il direttore del corpo di ballo del Bolscioi Makhar Vaziev ha nominato Jacopo Tissi étoile del teatro. E’ il primo danzatore italiano nella storia ad ottenere ammissione alla prestigiosa istituzione russa che dal 1776 è cuore della danza mondiale.
Gli anni di formazione e il sostegno della famiglia
Nato nel 1995 in provincia di Pavia, Jacopo Tissi ha iniziato a prendere le prime lezioni di ballo all’età di cinque anni in una scuola di danza privata della sua città, Landriano.
Jacopo racconta di essersi appassionato alla danza classica mentre guardava in televisione Il Lago dei Cigni. Ha subito chiesto ai genitori di seguire delle lezioni di danza, e la famiglia lo ha subito appoggiato e sostenuto. Lo stesso Jacopo ha raccontato al Corriere della Sera quanto sia importante il sostegno dei famigliari: “Dico ai genitori che dubitano: abbattiamo le barriere, un figlio che sceglie l’arte trova un mestiere speciale, dategli fiducia. I ragazzi che non hanno la fortuna di avere il sostegno dei genitori, devono credere ancora di più in sé stessi e cercare il supporto di parenti e amici. Il cammino è lungo.”
A undici anni è entrato nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove si è diplomato con lode nel 2014.
L’anno dopo ha danzato al Vienna State Ballet per poi tornare alla Scala, al tempo diretto da Makhar Vaziev, che ha deciso di portarlo con sé nella compagnia del Bolshoi, diventando il primo danzatore italiano a essere scelto per il teatro russo.
A Mosca, in pochissimo tempo, Jacopo Tissi è stato promosso da ballerino aggiunto a primo ballerino e ora, nel 2022, raggiunge il grado più alto, quello di étoile.
La giornata di un étoile
Comincia, dunque, l’avventura di étoile di uno dei teatri più importanti al mondo per colui che è considerato l’erede naturale di Roberto Bolle, molto simile a lui sia per la bravura che per l’aspetto fisico.
In numerose interviste Tissi ha ripetuto che la bellezza non è nulla nella danza se non ci sono anche la perseveranza e la dedizione totale a questa disciplina.
Le sue giornate sono scandite da lezioni di danza con il suo coach personale, Alexander Vetrov, e diverse ore di prove per preparare gli spettacoli, che al Bolshoi sono numerosissimi: si balla per duecento giorni l’anno.
Al di fuori della sala prove il ballerino studia i personaggi che deve interpretare riguardando i balletti del passato, in modo da prendere ispirazione dai più grandi della storia della danza; poi, cerca di aggiungere qualcosa di suo. Infatti, come ha detto in una intervista a Repubblica, “Più che bello e bravo, danzando devi essere speciale. Il che non vuol dire perfetto. Bisogna essere qualcuno che colpisce e resta”.
La vita in Russia
Poco più che ventenne, Tissi è volato a Mosca per inseguire i suoi sogni. È facile immaginare che all’inizio non sia stato facile ambientarsi, dovendo confrontarsi con un nuovo mondo e una nuova lingua.
Ora il ballerino è perfettamente integrato nel nuovo Paese, e a tal proposito dice: “Sono molto contento di tutto quello che ho ricevuto in questi anni sia dal profilo professionale che personale. La Russia è un Paese che supporta enormemente il balletto, il Bolshoi e la cultura in generale, cosa che permette agli artisti di avere una grande possibilità di arricchirsi.”
di Zaira Nobile