Il progetto è frutto del protocollo d’intesa di Fondazione Una Nessuna Centomila, Coldiretti, Consorzio Birra Italiana, Filiera Agricola Italiana e Campagna Amica
Una birra per sensibilizzare le persone rispetto alla violenza sulle donne. Nasce da una filiera agricola tutta “al femminile” ed è il primo progetto del protocollo d’intesa tra Fondazione Una Nessuna Centomila e Coldiretti, assieme a Consorzio Birra Italiana, Filiera Agricola Italiana e Campagna Amica, per un’alleanza tra mondo agricolo, cultura e impegno sociale.
Il desiderio di rinascita, il bisogno di comunità e la voglia di ristabilire la propria dignità trovano nell’imprenditoria e nel lavoro agricolo il loro mezzo per esprimersi in modo etico e sostenibile. Parte del ricavato della bevanda sarà destinato alla Fondazione per sostenere le vittime di violenza.
Si tratta di un prodotto unico nel panorama italiano: interamente made in Italy, è frutto di una filiera agricola tutta al femminile, dalla coltivazione alla trasformazione, e ogni sua fase è affidata a imprenditrici italiane legate al Consorzio birra italiana.
Ogni ingrediente, inoltre, racconta una storia e un territorio: c’è la segale coltivata da Alessia Parisatto (Valle del Masero – Veneto), il luppolo prodotto da Michela Nati (Il giardino delle luppole – Emilia-Romagna) e da Federica ed Elisa Toso (Birrificio 2 Sorelle – Piemonte), fino ai malti selezionati: Pils e Monaco, lavorati dalle stesse sorelle Toso, e il malto di frumento puro Senatore Cappelli di Cecilia Farchioni (Malteria Italiana Artigianale – Umbria).
C’è poi il farro di Emanuela Laurenzi (Birra Alta Quota – Lazio), la scorza d’arancia di Chiara Zecca (Birra Salento – Puglia) e il coriandolo di Carmela De Lorenzo (Birrificio agricolo Serrocroce – Campania). Il progetto si avvale del supporto tecnico di Ersilia D’Amico (Birrificio Del Vulture – Basilicata), Giovanna Merloni (Ibeer – Marche), Cristiana Pichini (Cane nero – Toscana), Marta Pinna (Brass – Sardegna) e Chiara Tarana (Birra Turris – Emilia Romagna).
Il messaggio vuole essere chiaro, dice Mariafrancesca Serra, presidente Donne Coldiretti e membro di giunta nazionale: “Il rispetto è un valore da coltivare ogni giorno, nella vita come nel lavoro. Con questa iniziativa rafforziamo un percorso già tracciato da Donne Coldiretti, che da anni è accanto alle donne vittime di violenza attraverso progetti concreti di accoglienza, formazione e reinserimento sociale“.
di Daniela Faggion