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9 Agosto 2013 | Attualità

La busta paga è social, licenziato

Ha condiviso il suo stipendio sul social network Instagram e l’azienda non ci ha pensato due volte a cacciarlo . Protagonista dell’episodio un ormai ex dipendente della Lacoste , Wade Groom, impiegato di un negozio di New York. La casa madre, con sede in Francia, ha fatto sapere che mettere online la busta paga rappresenta una violazione degli accordi assunti con i dipendenti sul tema della riservatezza. Da qui la lettera di licenziamento. “Credo di aver firmato qualcosa che riguardava proprio la riservatezza nei social media. Ma chi legge queste cose?” , protesta l’addetto dopo essere stato cacciato. Inoltre, pare che il suo gesto non fosse in alcun modo in polemica con i suoi datori di lavoro: ” E’ stato un momento di frustrazione. Un gesto impulsivo – spiega l’uomo – dettato dal fatto che sono un padre single, con tutto lo stress che ne consegue” . Una volta perso il lavoro, l’uomo ha dichiarato che in realtà amava il suo lavoro e non aveva nulla da dire sul suo stipendio.

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