Fare il giornalista è diventato pericoloso anche in Europa . Dall’inizio dell’anno sono in molti ad aver subito aggressioni fisiche in Italia, Francia, Grecia e Germania, oltre che in Russia, Lettonia, Moldova, Montenegro, Romania e Azerbaijan. I rispettivi governi dovrebbero preoccuparsi più seriamente di tanta violenza che “ minaccia le radici delle nostre democrazie perchè, in realtà, si tratta una forma di censura camuffata ” A lanciare l’allarme è il giurista lettone Nils Muiznieks , commissario dei Diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa . ” Da un po’ di tempo accade purtroppo che gli aggressori siano addirittura agenti di pubblica sicurezza, quindi persone appartenenti alla polizia dello stato. In Francia e Germania alcuni media turcofoni si sono occupati della minoranza curda. Mentre in Italia gli articoli contestati riguardano la mafia. Per di più, mentre l’aggressione ha solitamente motivazioni venali o razziste, quelle contro i giornalisti sono veri e propri atti politici, che, infatti, tentano di ridurli al silenzio e, quindi, di impedire la rivelazione di casi di corruzione, abuso di potere o discriminazione nei confronti delle minoranze ”.
La censura camuffata preoccupa l’Ue

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