La legislazione nazionale cinese sta avviando il processo di analisi di una legge che limiti i fenomeni di pirateria cinematografica. Il testo è stato elaborato dal produttore Jimmy Wu e dall’avvocato specializzato in copyright Ma Xiaogang. L’obiettivo è ridurre gli atti di pirateria che nel 2005 hanno causato al settore perdite pari a 2,7 miliardi di dollari. Secondo la Motion Picture Association il 55% delle perdite, circa 1,48 miliardi, ha colpito i produttori locali. Wu si è detto insoddisfatto dei risultati ottenuti finora dagli sforzi antipirateria e ha dichiarato che la sua perdita personale l’anno scorso è stata di 2,6 milioni. “Se il governo è seriamente intenzionato a combattere la pirateria – ha detto -, aumenterà le multe e porterà i casi alla corte penale”.
La Cina prova ad arginare la pirateria

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