Si inasprisce lo scontro fra Google e la Cina. Il Governo di Pechino ha risposto seccamente alle pesanti accuse mossegli da Mountain View: ” È un’accusa inaccettabile “, ha detto il portavoce del ministero Jiang Yu. Oggetto del contendere è il servizio di posta elettronica Gmail, che da due settimane è inaccessibile alle centinaia di migliaia di utenti cinesi che lo utilizzano. Secondo Mountain View si tratterebbe dell’ennesima mossa governativa mascherata da attacco informatico. ” Non ci sono problemi dal nostro lato; abbiamo fatto controlli approfonditi. Si tratta di un blocco governativo, accuratamente configurato per far sembra Gmail responsabile” , ha dichiarato senza mezzi termini BigG. Questa affermazione è destinata a fare da apripista all’ ennesimo braccio di ferro : l’anno scorso, infatti, le insinuazioni sugli hacker erano stati uno dei motivi, con il blocco dei filtri, a scatenare la reazione di Pechino. L’accusa del gruppo statunitense appare tutt’altro che infondata, essendo la censura online presente in Cina da tempo per controllare le informazioni che circolano in rete.
La Cina risponde a Google: “accuse inaccettabili”

Guarda anche: