Foxconn , fabbrica cinese in cui vengono assemblati molti dei prodotti Apple (e di altri grandi marchi tecnologici) ha deciso di concedere ai suoi operai una consultazione per eleggere liberamente i propri delegati sindacali. Alle elezioni parteciperanno circa 1,2 milioni di lavoratori. Fonti interne all’azienda hanno rivelato che il voto non dovrebbe coinvolgere i dirigenti della compagnia, spesso finita nell’occhio del ciclone per le precarie condizioni di lavoro nelle sue fabbriche, note anche per episodi di violenza e rivolte verificatesi negli ultimi mesi. E proprio le violente proteste del 2012 sono state la miccia per l’introduzione di un sindacato libero in Foxconn: l’azienda aveva cercato di mettere a tacere il malcontento con alcuni aumenti salariali, che però hanno portato a un aumento dei costi di produzione. Il governo di Pechino, preoccupato che gli appalti di Apple potessero quindi migrare altrove , ha spinto per un confronto ‘istituzionale’ e al tempo stesso più libero tra lavoratori e azienda. Già esisteva una delegazione sindacale in Foxoconn, ma il nuovo nucleo (composto da 18mila consigli di fabbrica) dovrebbe essere autonomo e, per la prima volta, costituito da impiegati alle catene di montaggio.
La Cina scopre i sindacati hi-tech con Foxconn

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