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14 Dicembre 2006 | Economia

La comunicazione in Italia vale 97 miliardi nel 2005

Il nono rapporto sull’industria della comunicazione in Italia dell’istituto di Economia dei Media (Iem) ha rilevato che l’industria della comunicazione in Italia nel 2005 ha fatturato 97 miliardi di euro, +3% rispetto al 2004. Di questi, 62 miliardi sono raccolti dall’informatica e dalle telecomunicazioni fisse e mobili. I mezzi a contenuto editoriale hanno mostrato i tassi di crescita più rilevanti negli anni post-crisi del 2001 guadagnando il 5,8% rispetto al 2004. Gli andamenti dei media sono diversi: stampa periodica (+4%), televisione (+7,3%) e videogiochi (+16%) hanno visto un rialzo, il mercato musicale e il cinema (-8,5%) hanno registrato una flessione.  Il segmento dei servizi a valore aggiunto su telefonia mobile è cresciuto del 50% rispetto al 2004 a quota 950 milioni di euro. Il rapporto Iem analizza inoltre l’evoluzione dell’industria della comunicazione italiana nell’arco degli ultimi 20 anni, a partire dal 1986. Dai dati emerge che questo settore cresce a un ritmo superiore al Pil nonostante le difficoltà registrate nel biennio 1992-’94 e nel 2001. La ripresa, iniziata cinque anni fa, è stata trainata principalmente dai contenuti, che crescono a ritmi superiori a quelle delle tlc e vantano il miglior trend degli ultimi venti anni: il macromercato dei contenuti valeva 7,6 miliardi nel 1986, oggi supera i 21 miliardi. Sulle risorse del mercato dei contenuti a incidere maggiormente è il modello a pagamento. La quota della pubblicità,  che vent’anni fa rappresentava il 79% delle entrate televisive, oggi è scesa al 62%.

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