Protagonista della mostra “Casanova in viaggio. Porti e approdi dall’Adriatico al Levante: Trieste, l’Istria, Fiume e la Dalmazia”, organizzata dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumana-dalmata di Trieste (Irci) con Università Ca’ Foscari e la Regione Veneto; al centro di «Giambattista Pittoni e l’epoca di Casanova. Viaggio nel ‘700 tra Venezia a Napoli» allestita presso il Palazzo Reale di Napoli; ispiratore anche all’estero di una reading-performance intitolata ‘Giacomo Casanova: the confessions of a seducer’, programma i primi di giugno presso l’Ambasciata italiana a Vilnius.
Giacomo Casanova continua a far parlare di sé, della sua figura, della sua leggenda e delle sue fake news, ancora dopo trecento anni dalla nascita.
A Venezia si è recentemente tenuto il convegno internazionale “Casanova in Time”, evento che ha visto la presenza di oltre quaranta studiosi provenienti da ogni parte del mondo per fare luce sul fiorente mercato dei falsi legati al grande seduttore.
Promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Università Ca’ Foscari, è stata l’occasione per esplorare il confine tra realtà e finzione nella vita e nell’immaginario casanoviano, dove letteratura, poesia, pittura e storia si intrecciano.
Si scopre così che alcune lettere indirizzate a Benjamin Franklin firmate Giacomo Casanova non sono mai esistite, e che un ritratto eseguito dal pittore Johann Heinrich Tischbein e a lui attribuito, raffigura invece Mozart.
Forse questi falsi sono il modo più coerente per raccontare la figura di un erudito e colto enciclopedico, dissoluto giocatore e noto mentitore, un uomo capace di ammaliare centinaia di donne reinventandosi ogni giorno, capace noi fingersi nobile per tentare ogni avventura, alternando ascese e cadute, senza mai risparmiarsi.
Fonte immagine: ArtsLife