Il Segretario Generale della Federazione della Stampa, Paolo Serventi Longhi, e il Presidente, Franco Siddi, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Romano Prodi in cui ricordano “il gravissimo stato di disagio della nostra categoria, privata da oltre due anni del proprio principale contratto di lavoro con gli editori della Fieg e preoccupata per il futuro dell’Istituto di Previdenza Inpgi”. Secondo la Fnsi gli editori della Fieg “respingono la reiterata richiesta dei giornalisti di aprire un negoziato senza pregiudiziali”. “In cento anni di storia il contratto Fieg-Fnsi è stato sempre rinnovato, anche nei momenti di particolari difficoltà”. La Fnsi apprezza “gli sforzi compiuti dal Governo da Lei presieduto, dal ministro del Lavoro, dal ministro della Comunicazione, Paolo Gentiloni e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’Editoria, Ricardo Franco Levi. Purtroppo però, l’atteggiamento ostile degli editori non ha consentito finora alcun esito positivo alle iniziative di convocazione di tavoli sul contratto, sulla previdenza, sul mercato del lavoro giornalistico, sul precariato e il lavoro autonomo. Attendiamo la fase conclusiva del lavoro del Sottosegretario Levi per una indispensabile riforma dell’editoria”. La Fnsi dice di aver partecipato “convinta al lavoro di elaborazione e di analisi degli esponenti del Governo, ma deve constatare che molte di queste iniziative non hanno finora avuto seguito. In particolare attendiamo ancora dal Ministero del Lavoro che vigila sugli Istituti previdenziali, un provvedimento che consenta il varo della riforma dell’Inpgi ormai non più differibile”. Il sindacato dei giornalisti chiede a Prodi “un autorevole intervento che consenta di superare l’attuale profondo disagio dei giornalisti e di evitare nuove, pesanti azioni di sciopero della nostra categoria che determinerebbero il blocco dell’informazione in una fase delicata e importante della vita politica, economica e sociale del Paese”. Il ministro del Lavoro Cesare Damiano e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi in una nota congiunta affermano di condividere “lo stato di disagio denunciato dai vertici della Fnsi relativa allo stato di profondo disagio dei lavoratori dell’informazione, dopo oltre due anni di vacanza contrattuale. Il Governo ha più volte rivolto pressanti inviti alle parti sociali per l’avvio di una trattativa che raggiungesse l’obiettivo del rinnovo del contratto e ribadito il suo impegno per la riforma della legge sull’editoria. Si è anche proposta l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero del Lavoro e apprezzata l’ipotesi di un accordo ponte avanzata dal sindacato dei giornalisti. Tutte queste proposte non hanno avuto esito in quanto non accolte dagli editori”. Per quanto riguarda la riforma del sistema previdenziale del settore giornalistico deliberata dall’Inpgi, questa “è rimasta, a sua volta, bloccata per il mancato accordo conclusivo delle parti sociali”. Damiano e Levi ribadiscono “di aver richiesto un parere al Consiglio di Stato al fine di superare l’attuale situazione di stallo. Tale parere dovrebbe essere formulato a breve”. Inoltre, prosegue la nota “presso il ministero del Lavoro si è aperto un tavolo di confronto tecnico sul tema del mercato del lavoro nel settore dell’informazione. Entro la prossima settimana, anche a seguito della collaborazione di Fnsi, Fieg e Inpgi, verranno resi noti dal ministero del Lavoro i dati relativi al mercato del lavoro del settore, al fine di riprendere il confronto tecnico su questo argomento. Il Governo è intenzionato a proseguire la sua azione volta a istituire un tavolo di trattativa che consenta il rinnovo del contratto dei giornalisti, argomento che, per la sua specificità e delicatezza, riguarda il futuro del Paese”.
La Fnsi scrive a Prodi, Damiano e Levi solidali con i giornalisti

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