Dal 20 settembre al 20 ottobre 2025 il regista spagnolo sarà protagonista dell’Ottava edizione del festival Grenze Arsenali Fotografici
Vida Detenida di Pedro Almodóvar è il progetto d’eccezione all’Ottava edizione del festival Grenze Arsenali Fotografici di Verona. La mostra fotografica – in esclusiva assoluta per l’Italia – raccoglie still life di oggetti quotidiani tolti dallo splendore del colore cinematografico e abbandonati a un riposo e a una quiete domestica che ne rivela la malinconica e solitaria natura.
Si tratta di una serie di fotografie scattate da Pedro Almodóvar durante momenti d’isolamento e contemplazione. ”Per iniziare a fotografare a casa e farsi catturare dalla pratica, è necessario sentirsi soli”, scrive il regista: ”solo in questi momenti si riesce a guardare la luce che entra dalla finestra della cucina e ad essere assorbiti dallo spettacolo al punto da prendere in mano una macchina fotografica e cercare di carpire quel momento e la sua luce”.
Lontano dal set e dalle storie complesse del suo cinema, Almodóvar scatta per com- piere un gesto profondamente pop: trasformare oggetti comuni — bicchieri, fiori, piatti, utensili — in simulacri, feticci carichi di memoria e desiderio. Non sono semplici nature morte, ma ‘vita ferma’: ogni oggetto infatti conserva vitalità, reagisce alla luce e muta nel tempo.
- Frasca,2017
- Jarrones naranja y azul, 2019
- Sin título, 2019
- Homenaje a Ettore Sotssas 2
“Ciò che mi interessa è l’estasi del momento, essere vigile e catturare l’emozione dell’i- stante”, scrive Almodóvar: “Le nature morte sono una forma pagana di altare che riverisce e venera gli oggetti”: tensione fragile e vibrante che pervade ogni scatto, dove la bellezza del quotidiano si fa sacra, precaria e mai consolatoria.
Le opere esposte sono fornite da Opera Gallery di Madrid, la curatela è di Simone Azzoni, la sede della mostra è Il Meccanico – Via San Vitale 2/B, Verona. Appuntamento fra il 20 settembre e il 21 ottobre 2025, da martedì a domenica, 9.30-12.30 e 16-19.
Chi non potesse arrivare fino a Verona non si perda almeno il catalogo Lazy Dog, sempre dal titolo “Vida detenida”, che restituisce la tensione fragile e vibrante che pervade ogni scatto. Un libro prezioso e raro, dove, come nel cinema di Almodóvar, le cose si svelano sorprendendoc