I social network Facebook, Bebo e Myspace saranno monitorati dalle agenzie di sicurezza del governo britannico. La corrispondenza di milioni di utenti potrà essere seguita e salvata in un database, secondo il nuovo progetto dell’esecutivo di Londra per garantire maggiore sicurezza ai cittadini d’oltremanica. I ministri della regina hanno rivelato ieri di aver preso in considerazione un piano per controllare ogni telefonata sulle linee nazionali, ogni e-mail spedita e ogni ingresso in rete nel territorio della Gran Bretagna , al momento congelato ma non dismesso. A nulla sono servite le proteste dell’opposizione e dei comitati per la difesa del diritto alla privacy. Molte delle attività informatiche dei cittadini britannici sono già seguite dalle agenzie di sicurezza, in seguito agli attentati alla metropolitana di Londra del luglio 2005, ma in questi tre anni e mezzo si sono diffusi capillarmente i social network, che sembrano preoccupare parecchio il governo. Gli organi competenti hanno dichiarato che non leggeranno il contenuto della posta elettronica salvata negli archivi, ma i dubbi espressi da legali di spicco e dalle associazioni dei consumatori sono più che legittimi: q uali dati verranno considerati pericolosi e quindi monitorati? Il sistema di accesso sarà sicuro? Bisogna inoltre garantire che tali controlli non vengano sfruttati per scopi futili o personali. Sembra difficile riuscire ad applicare alla lettera la nuova proposta di legge, anche per intoppi pratici: impossibile controllare in toto siti e messaggi, così come è ingenuo pensare che non vi siano metodi per aggirare gli stessi controlli. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla ricerca pubblicata dal Joseph Rowntree Reform Trust, che accusava severamente i database governativi del Regno Unito, ecco un altro capitolo sul complicato rapporto tra internet e sicurezza, privacy e controllo.
La lunga mano del governo inglese sui social network

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