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23 Marzo 2009 | Attualità

La morte di Jade Goody: fanfare mediatiche atto ultimo

Jade Goody è morta ieri, a 27 anni, dopo che negli ultimi mesi il suo cancro era diventato una questione pubblica. La malattia della giovane, ex partecipante del Gf inglese, è stata ripresa passo passo , con esclusive stampa e speciali televisivi, per sua stessa volontà. I soldi guadagnati dalla cessione ai mezzi d’informazione dei diritti su lacrime e tragedia, dovrebbero ora servire per garantire il futuro dei figli rimasti senza madre. L’ultimo waltzer dell’orchestra mediatica è in pieno svolgimento: ‘Jade Goody, da mostro a fenomeno dei media’ titola questa mattina The Times , cogliendo l’ambiguità di tutta la storia legata alla giovane inglese, in cui buoni sentimenti, ignoranza e speculazioni per il vil denaro si sono intrecciate senza soluzione di continuità ‘Gli alti e bassi della sua vita sotto i riflettori’ è l’apertura del Daily Telegraph , che ripercorre a ritroso, dall’audience enorme del suo matrimonio alle iniziali accuse di razzismo, passando attraverso la sua campagna per la prevenzione al cancro, gli ultimi mesi di vita della Goody. L’enorme impatto pubblico avuto dalla vicenda è confermato dai tributi che i politici d’oltremanica si sono sentiti in dovere di porgere alla defunta star. Un paradosso che non è sfuggito al sagace The Independet , che riporta le dichiarazioni del leader conservatore David Cameron e del premier laburista Gordon Brown, impacciate e commosse (?!), definendo nel proprio titolo Jade ‘coraggiosa’. Tra virgolette, appunto. Critico e insieme laconico il commento di The Guardian: ‘Goody riposa in pace – e finalmente fuori dalla scena ’ è il titolo che introduce un severo articolo verso i diversi protagonisti di questa odissea mediatica. Secondo il quotidiano, le istituzioni cardine hanno, nel tempo, tutte fallito: la famiglia, la scuola, i media hanno creato un inquietante simulacro di buonismo e peccati beceri che ha abbindolato l’immaginario collettivo. La sovraesposizione cercata e ottenuta dalla giovane ha avuto una portata quasi inimmaginabile prima d’ora per una (non) notizia di questo genere, mostrando in controluce i preoccupanti meccanismi mediatici cui l’audience è sottoposta e cui sembra comunque prestarsi volentieri. Ora non resta che spegnere i microfoni, sedare flash e telecamere. Non prima del funerale, però, messa in scena finale di questa vita assurdamente reality: ‘L’ultima Jade Goody production’, come dice compiaciuto il tabloid Daily Mirror. Chi si è cibato di questa storia ha ancora qualche ora di luce. Detrattori e venditori di fumo: alla fine del circo restano in tasca le sterline e la cenere. E, forse, un silenzio finalmente reale.

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