Nel 2007 le vendite sono cresciute del 40% a quota 2,9 miliardi di dollari, ma la strada da percorrere è ancora lunga e l’industria musicale soffre. Buone notizie per la musica online. L’International Federation of Music Phonographic Industry (Ifpi), organismo che rappresenta le maggiori case discografiche, ha presentato oggi i dati del Digital Music Report 2008 . Le vendite totali di musica digitale a fine 2007 erano stimate 2,9 miliardi di dollari con una crescita del 40% rispetto al 2006 (2,1 miliardi). La cifra rappresenta il 15% del mercato totale della musica, in crescita rispetto all’11% del 2006. A guidare il settore gli Stati Uniti con una quota notevole del 30%. I download di brani singoli, il formato più popolare, sono cresciuti del 53% raggiungendo 1,7 miliardi. Il brano più venduto, 7,3 milioni scaricati, è ‘Girlfriend’ di Avril Lavigne. Nonostante il buon momento attraversato dalla musica digitale, i risultati non sono riusciti a sopperire il calo delle vendite di cd. L’Ifpi nota che esistono oltre 500 negozi di musica digitale legali che offrono oltre sei milioni di brani, cifre che anche il più fornito megastore può scordarsi. Esiste però un limite a una ulteriore crescita della musica liquida: la mancanza di interoperabilità fra servizi e dispositivi per l’ascolto e scarsi investimenti per promuovere i nuovi servizi. La battaglia per liberarsi dai Drm, i lucchetti che di fatto rendono i brani ‘chiusi’, lanciata da Steve Jobs potrebbe aprire nuovi spiragli al mercato. Non è certo un caso se alcune case discografiche e il negozio online di Amazon, ormai vero rivale di iTunes di Apple, stiano percorrendo questa strada.
La musica è forte

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