La discografia canta vittoria per i risultati conseguiti dalla musica digitale. La International Federation of the Phonographic Industry (Ifpi), l’associazione dei discografici, ha annunciato che le vendite di musica digitale nel 2006 hanno raggiunto la cifra record di 2 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al 2005. I singoli scaricati sono cresciuti dell’89% a 795 milioni. “L’industria discografica si è trasformata in un’industria che pensa digitale e che ha raggiunto l’alfabetizzazione digitale” sottolinea il chairman e Ceo dell’Ifpi John Kennedy. Le vendite in formato digitale rappresentano solo il 10% dell’interno mercato musicale, ma entro il 2010 “ci aspettiamo che un quarto di tutte le vendite a livello mondiale saranno digitali” afferma Kennedy. I brani disponibili online sono ormai quattro milioni accessibili attraverso 500 piattafome in circa quaranta paesi, ma la parte del leone la fa ancora iTunes di Apple. Il 2006 ha visto una forte crescita della musica scaricata da telefonino che rappresenta la metà dei ricavi totali. In Giappone addirittura il 90% dei brani è scaricato da terminale mobile. Il 2007, grazie anche al lancio dell’iPhone di Apple, potrebbe rappresentare una svolta importante per il settore. Un punto dolente per la musica online è rappresentato dalla pirateria. Le azioni legali hanno fatto la loro parte, ma la Ifpi chiede ai provider di essere più attivi. Secondo il rapporto dell’Ifpi “l’industria discografica unisce la tecnologia digitale ai modi più tradizionali per scoprire e promuovere la musica”. L’associazione nota anche un cambiamento a livello distributivo: oltre all’ormai ‘classico’ iTunes stanno emergendo servizi in abbonamento, i mastertone per la telefonia mobile, modelli sostenuti dalla pubblicità e licenze per la distribuzione di video su siti come YouTube e MySpace.
La musica liquida a quota 2 miliardi

Guarda anche: