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12 Marzo 2013 | Attualità

La pay tv italiana arranca

Nel 2012, un milione di italiani hanno disdetto il proprio abbonamento alle tv a pagamento. La rinuncia, dovuta quasi sempre alla necessità di tagliare le spese famigliari in tempo di crisi, è stata certificata dall’indagine del Consiglio d’Europa, che monitora il passaggio a digitale e gli sviluppi del settore televisivo in 39 Paesi europei. Il trend negativo delle pay tv accomuna tutto il Vecchio Continente, che negli ultimi dodici mesi ha visto diminuire del 13% il numero delle sottoscrizioni. Il dato impressiona ancor di più perché è la prima che volta che il settore ha chiuso in rosso il bilancio annuale.

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Le testate internazionali dedicano ampio spazio all’Italia nelle ultime 48 ore, concentrandosi prevalentemente su questioni economiche, giudiziarie e di sicurezza. L’autorità antitrust italiana ha inflitto una sanzione da 98,6 milioni di euro ad Apple per presunte violazioni della concorrenza legate alla funzionalità App Tracking Transparency, accusa che la società californiana respinge fermamente annunciando ricorso. Sul fronte della politica estera, il ministro della Difesa Guido Crosetto conferma l’intenzione di Roma di mantenere una presenza militare in Libano anche dopo il ritiro programmato della missione UNIFIL per fine 2026, suscitando attenzione nei media mediorientali e internazionali. In ambito giudiziario, la procura di Milano archivia le indagini sui presunti sorvoli di droni russi sul Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea a Ispra: l’inchiesta rivela che i 21 allarmi registrati tra marzo e maggio erano falsi positivi causati da interferenze radio. Infine, il Senato italiano si appresta a votare la legge di bilancio 2026 tra tensioni nella maggioranza e polemiche sugli emendamenti dell’ultimo momento, con l’approvazione finale prevista entro fine anno.