La Svezia ha dato il via libera al riconoscimento della Missionary Church of Kopimism , la chiesa nata dal movimento pirata scandivano. La condivisione di file (musica, libri, immagini) protetti da copyright è divenuta dunque una vera e propria religione, di cui peer to peer, download e file sharing sono i dogmi irrinunciabili. “Copiare è cosa santa” , dicono gli adepti, i cui simboli sacri sono (ovviamente verrebbe da dire) le combinazioni Ctrl+c (copia) e Ctrl+v (incolla). Il Kopimismo, dopo svariati tentativi, assurge dunque al ruolo di culto. La richiesta di iscrizione all’ordine delle religioni ammesse in Svezia era già stata presentata nel corso del 2010, senza successo. “L’informazione è un valore, in sé e per quello che contiene , e il valore si moltiplica attraverso la copia” , si legge nel manifesto di Kopimism. E se il principio base non può che sembrare condivisibile, certamente la sua applicazione, con la coerente evasione del diritto d’autore, farà discutere il web e non solo.
La pirateria è una vera religione

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