Pochi cinguettii per la Pubblica amministrazione, la cui presenza su Twitter , nonostante i buoni propositi dell’ultimo anno, è decisamente esigua: meno di 300 account registrati, molti dei quali inattivi. A evidenziare lo stato di semi-abbandono del social in versione governativa è l’edizione 2012 di #TwitterPA. Il rapporto stilato da Giovanni Arata, in collaborazione con Nexa Center for Internet & Society del Politecnico di Torino ha rilevato dati sconfortanti. Da Nord a Sud, sono pochissimi gli organi di Pubblica amministrazioni presenti sul micro-blog: 236 comuni, qualche provincia, regione e ministero. Questi ultimi sono i latitanti per eccellenza. Pochi account attivi e poche interazione con gli altri utenti: l’unica amministrazione ad avere più di 50mila follower è il Comune di Torino, seguito da Napoli a quota 12mila. “Il Rapporto 2012 presenta due elementi di particolare rilievo – ci spiega Giovanni Arata – uno in positivo ed uno in negativo. In positivo: cresce in modo sensibile la capacità delle Pa di usare le funzionalità sociali del social. In negativo, i dati empirici mostrano una sempre più forte polarizzazione tra realtà grandi e quelle piccole a tutti i livelli. Esiste una sorta di digital divide su base dimensionale che penalizza i piccoli” . La strada da fare per arrivare all’amministrazione 2.0 è ancora lunga.
La Pubblica amministrazione latita su Twitter

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