Il 2007 targato Rai sarà ancora in perdita, anche se questa non dovrebbe arrivare ai 46 milioni di euro ancora indicati nel secondo aggiornamento del budget. Il risultato finale dovrebbe arrivare a meno 35 milioni grazie ai primi interventi di razionalizzazione e a un miglioramento della raccolta pubblicitaria. Il direttore generale della Rai Claudio Cappon ha presentato oggi il piano industriale 2008-2010 che potrebbe mettere un freno alla crisi dell’azienda . Se non venisse applicato, nel 2008 la perdita tendenziale sarebbe di 188 milioni (causa anche costi per 200 milioni di diritti sportivi), per scendere a 110 milioni nel 2009 e arrivare a 191 milioni nell’esercizio 2010. Tutte queste perdite di esercizio si rifletterebbero sulla situazione finanziaria dell’azienda che a fine 2010 potrebbe avere un indebitamento di 494 milioni. Gli interventi del piano industriale dovrebbero portare il ‘rosso’ del 2008 a 95 milioni . La Rai tornerebbe in attivo per 15 milioni nel 2009 e per 4 milioni nel 2010 . Il fatturato registrerebbe un lieve incremento passando dai 3,2 miliardi del 2008 ai 3,4 miliardi del 2010, anche se è previsto un calo della raccolta pubblicitaria sulle reti tradizionali. I costi operativi crescerebbero nei tre anni da 2,58 a 2,6 milairdi mentre il margine operativo lordo passerebbe da 683 milioni a 797 milioni. Il risultato operativo sarebbe in attivo dal 2009 per 96 milioni per arrivare a 102 milioni nel 2010. Se non ci saranno interventi, l’indebitamento al 2010 sarebbe pari a 10 milioni di euro e nel 2009 arriverebbe a 105 milioni a causa dei forti investimenti previsti. Saranno investiti 300 milioni di euro aggiuntivi in nuove tecnolgie : “la Rai di norma investe circa un centinaio di milioni euro all’anno. Nel periodo del piano questi investimenti raddoppieranno a 200 milioni all’anno” ha spiegato Cappon che ha aggiunto che negli scorsi anni la Rai “ha preferito pagare stipendi piuttosto che fare investimenti”. La presentazione del piano industriale della Rai non è piaciuta ai consiglieri Bianchi Clerici, Malgieri, Staderini e Urbani che hanno dichiarato: “Abbiamo appreso dell’improvvisa conferenza stampa indetta dal direttore generale Cappon per presentare il Piano Industriale. Stigmatizziamo che ciò sia avvenuto senza alcuna preventiva informazione ai consiglieri e, soprattutto, prima che il piano fosse presentato ai dirigenti della Rai violando una prassi pressoché universale”. Secondo i consiglieri ” l’intero iter che ha portato al piano è contraddistinto dalla assoluta mancanza di volontà di dare voce alla classe dirigente dell’azienda . Nessuno dei direttori e delle grandi professionalità che fanno grande la Rai ha infatti collaborato alla definizione del Piano stesso. Avevamo chiesto in consiglio che lo si potesse integrare, collaborando tutti allo scopo di dare all’azienda un Piano serio, in grado di rendere la Rai più forte e competitiva rispetto alle prossime sfide, che sono tante e molto rischiose. Non è stato possibile”. I quattro consiglieri lamentano che ” l’attuale maggioranza ha voluto approvare subito il documento per passare al Piano editoriale e, il prima possibile, alle tanto sospirate nomine . Con una votazione “5 a 4” la Rai ha adesso un Piano industriale generico, lacunoso, in alcuni punti contraddittorio, che non ha avuto alcun contributo da chi davvero “sa” di televisione. Si spiega così l’urgenza del DG: presentarlo senza contraddittorio e senza che siano note le valutazione “vere” dei professionisti della Rai”
La Rai continua a perdere, ma spera nel 2009

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