La situazione nei prossimi anni “non sarà rosea” e si “prevedono tempi difficili” , motivo per il quale “dobbiamo ritrovare una nuova spinta propulsiva che ci ridia credibilità e legittimazione nei confronti dei cittadini” . Con queste parole, citando Enrico Berlinguer, il presidente della Rai Paolo Garimberti ha presentato la nuova veste grafica e concettuale della Tv di Stato. I nuovi loghi abbandonano le tradizionali farfalle in favore di una grafica più razionale ed esplicativa : il simbolo diventa un rettangolo diviso in due quadrati. Il primo con la scritta Rai, che si alternerà con la rediviva farfallina, e il secondo con il nome del canale. Questa razionalizzazione grafica si deve a un’importante espansione dell’offerta. La Rai, a partire dal 18 maggio, sarà composta da 13 canali : Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4, Rai News (oggi Rai News24), Rai Storia, Rai Sport 1 e i nuovi Rai Movie (erede di Raisat Cinema), Rai Yoyo (già Raisat Yoyo, per i bimbi in età prescolare), Rai Gulp (per i ragazzi), Rai Sport 2, Rai Hd (al via con i Mondiali) e Rai 5 (il canale dedicato alle culture che sarà realizzato a Milano e, tra documentari, reportage e magazine dovrà di valorizzare anche l’Expo 2015). “Non è un lifting né un’operazione di facciata” , avverte il presidente Paolo Garimberti , che non esita a parlare di “svolta: siamo davanti alla Rai del futuro”. All’insegna dell’ ”orgoglio aziendale ” anche l’intervento del direttore generale Mauro Masi : “E’ vero che l’azienda ha di fronte a sé momenti difficili, ma ha tutti gli strumenti per affrontarli e risoverli con le proprie risorse. Oggi lanciamo la più grande offerta free in Europa. Il digitale è una scommessa vinta, che non ha eroso la forza dell’offerta tradizionale, visto che quest’anno abbiamo vinto tutte le sfide degli ascolti. La Rai come servizio pubblico è in regola ed è più forte di prima, pronta a uscire rafforzata dalla competizione tra le piattaforme e all’interno della singola piattaforma” Il restyling grafico, sottolinea il vicedirettore generale Antonio Marano , “serve a lanciare il marchio che deve identificare la famiglia Rai, ma centrale è il contenuto che deve a sua volta identificare il singolo canale. Contenuto che andremo a valorizzare anche sul web e sulla telefonia mobile” Gli sforzi per ridisegnare l’offerta hanno già premiato la Rai: “Nelle aree all digital – spiega il vicedirettore generale Giancarlo Leone – i canali specializzati Rai hanno raggiunto il 7% di ascolto e il 65% di questa quota è raccolto dai canali di Rai Sat, a smentire le polemiche legate al mancato rinnovo del contratto con Sky. Inoltre nei primi quattro mesi del 2010 nelle aree già digitalizzate la Rai viaggia su una media del 44% nelle 24 ore e del 46% in prime time. Abbiamo contenuto il calo legato alla moltiplicazione dell’offerta e i canali tematici hanno portato valore aggiunto: i nostri diretti competitor, invece, sia in chiaro sia a pagamento, sono calati” . Per il futuro, “ non si esclude affatto di poter predisporre un’offerta a pagamento – spiega Leone – ma la decisione deve essere presa e ratificata in sede di approvazione del nuovo piano industriale da parte del cda”
La Rai del futuro: nuovo look e 13 canali

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