Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

13 Giugno 2014 | Attualità

La rete è questione di contenuti

L’internet degli italiani è fatto soprattutto di notizie sui giornali digitali, informazioni sui motori di ricerca e di tanto streaming , sia video o audio. Questo racconta State of the Net, il rapporto sullo stato del web nostrano che specifica le funzionalità preferite dalle diverse fasce d’utenti. Per i più anziani, ovvero gli over 64 , la rete è prima di ogni altra cosa ricettacolo di notizie e tante e-mail; i cinquantenni , invece, sono gli insospettabili fanatici dei social media, di cui apprezzano la possibilità di recuperare vecchie amicizie e di raccontare di sé in maniera inedita; gli adulti ( 18-44enni ) si dedicano volentieri a e-commerce e alla fuizione/creazione di contenuti, tra acquisti, vendite, blog e anche app, ultima tendenza di settore.  Nel dettaglio , i veri e propri giovani (18-29enni) fanno un uso della rete stranamente simile a quello dei più anziani, prediligendo la ricerca di informazioni, magari da condividere e veicolare via WhatsApp e messaggistica istantanea. Il picco di Facebook , invece, lo si raggiungecome detto precedentemente tra i 55-64enni. Il web è, per tutti, sempre più un mezzo transmediale : si naviga mentre si guarda la tv, o mentre si legge un giornale. Lo fa oltre la metà delle persone dotate di connessione mobile, che affianca lo smartphone a quasi qualsiasi attività quotidiana. Il peccato, veniale ma non solo, degli italiani online è l’assenza di riguardi per la privacy e la tutela della propria identità digitale. Il 56% degli internauti teme di essere spiato, ma la paura resta in superficie e non porta all’assunzione di un atteggiamento più attento e consapevole. Spaventa il grande complotto inster-statale (il 73% è contro la sorveglianza del web da parte dei governi), ma le piccole pratiche quotidiane sono lasciate spesso al caso. Peggio ancora: il 33% non si pone assolutamente il problema di come sono utilizzati i suoi dati . Il disorientamente generale in tema di riservatezza ha portato, con la grande diffusione di internet dell’ultimo decennio, a un aumento della disponibilità dei cittadini-utenti a fornire dati e dettagli dei propri consumi. Nel 2004 l’accettava il 45%, oggi il 59%. Questo continuo scambio di contatti, informazioni, contenuti con l’internet crea qualche dipendenza agli italiani : al 66% patirebbe un distacco dalla rete di più di tre giorni. E-mail (24,3%), news (12,7%), social e chat (tra il 7 e il 10%) i servizi indispensabili o quasi. C’è anche un buon 33% che afferma però di poter resistere anche più a lungo, senza web. Quasi tutte queste persone appartengono alla così detta mezza età. Ansie digitali scarse, impegni concreti e capacità di godersi la vita, al di là del mondo in rete: sembrerebbe l’età della saggezza.

Guarda anche:

Scontro Salvini Macron

L’Italia sui giornali del mondo: 23, 24 e 25 agosto

Questo fine settimana e oggi sui giornali nel mondo si è parlato dell’Italia soprattutto per le dichiarazioni del vice premier Salvini contro Macron. Spazio all’iniziativa dei cineasti italiani che...

La rinascita della montagna, 100 mila nuovi abitanti in fuga dalla città

Il Rapporto montagne Italia 2025 di Uncem registra centomila nuovi ingressi nei comuni montani, soprattutto da parte di cittadini italiani e in regioni del centro nord. Oltre centomila persone si...
La ricerca Ipsos sulla terza età

Indagine Ipsos, l’Italia guarda con ansia alla terza età

L'Italia emerge dalla ricerca globale Ipsos "Attitudes to Ageing 2025" come uno dei Paesi più pessimisti riguardo all'invecchiamento, con dati che rivelano un profondo disagio culturale verso la...