L’editoria è in crisi, gli introiti pubblicitari calano, e i giornali provano a ridurre massicciamente i costi. I dividenti a zero del New York Times , la svendita dell’Evening Standard, il deficit di Le Monde . Ma la soluzione più particolare è però appannaggio del Financial Times. Il più conosciuto quotidiano economico del mondo ha infatti presentato ai dipendenti il suo piano di settimana breve: 3-4 giorni lavorativi durante i mesi estivi, a paga ovviamente ridotta, per tutti i dipendenti che volessero allungare le vacanze o semplicemente passare più tempo con amici e familiari. Con questo piano di incentivo al minor lavoro, il FT spera di ridurre i costi del proprio staff, che potrà duplicare i propri giorni di ferie annuali al 30% dello stipendio standard. “ Crediamo che questa sia una soluzione per garantire la flessibilità necessaria a rispondere al cambiamento del mercato ” – ha dichiarato il capo delle risorse umane del Times Aimee Watson – “e che sia un modo creativo per ridurre i costi”. Lo stesso Watson ha specificato che le adesioni degli impiegati alla proposta aziendale verranno prese in considerazione solo quando “ ragionevoli per il business ”, e che non comporteranno ripercussioni negative sul futuro lavorativo degli impiegati stessi. Resta il dubbio legittimo: si tratta di ingegnosa innovazione o di uno scaltro tentativo di indorare la pillola della crisi? Solo poche settimane fa, infatti, i giornalisti del FT hanno dichiarato lo stato di agitazione per il taglio di 80 dipendenti dallo staff. Difficile dunque che il nuovo motto del giornale diventi lavorare meno, lavorare tutti.

