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28 Marzo 2011 | Innovazione

La sicurezza non è cosa da smartphone

Chi utilizza il telefono cellulare si cura poco della sicurezza dei dati che essi contengono. Messaggi, indirizzi di posta elettronica, numeri di telefono: secondo una ricerca statunitense, si presta poca attenzione a preservare la riservatezza e solo il 44% dell’utenza è cosciente del pericolo di furto d’identità digitale in cui potrebbe incorrere. Lo studio svolto da Avg e dal Ponemon Institute rivela due debolezze cardine nell’uso che gli americani fanno del proprio smartphone: l’eccessiva confidenza con lo shopping mobile, che mette a rischio numeri di carta di credito e conto correnti bancari (nel 44% dell’utenza), e l’abitudine di vere un unico dispositivo per il lavoro e per gli usi personali (nell’84% dei casi). Altre attività rischiose per la sicurezza dei dati sono l’archiviazione di materiali sensibili (foto, indirizzi, date di nascita) sul proprio cellulare, che riguarda nel 66% degli intervistati, e la memorizzazione di password ad altri servizi web (23% dei casi).

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