Il nuovo canale digitale Rai Storia, dedicato interamente alla storia e alla memoria è in onda sul digitale terrestre, sul canale 805 della piattaforma satellitare, in streaming sul neonato portale rai.tv. “ Passare ad un offerta di tre canali ad otto è stato un lavoro eccellente. Il cambiamento della Rai abbiamo iniziato a immaginarlo due anni fa, quando la nostra programmazione era molto diversa da quella attuale. Questo dimostra che la Rai sa fare progetti all’avanguardia e realizzarli. In due anni abbiamo cambiato il volto della Rai e i dati ci confortano: sono la prova che questa è un’azienda che ha competenze, capacità, intelligenza e cuore ”, ha dichiarato il direttore generale Rai, Claudio Cappon. I dati di crescita di Rai Edu 2 sono significativi per le potenzialità future del nuovo canale: nel mese di novembre 2008 il canale Hostory Channel aveva un’utenza media di 4,942 spettatori contro i 920 di Rai Edu; nelle prime due settimane di febbraio di quest’anno History Channel ha visto crescere la propria utenza fino a 5,943 spettatori ma Rai Storia ha registrato una crescita straordinaria raggiungendo i 4,155 spettatori. Il commento del direttore Giovanni Minoli : “ Questo vuol dire che gli appassionati di storia che prima si accontentavano di History ora che hanno a portata di mano la loro storia la seguono in Rai. Lavorando e rielaborando le 1.800 ore di magazzino de ‘La Storia Siamo Noi’ siamo riusciti a partire a costo zero. Confluiscono nel canale anche le storie di personaggi che contribuiscono a formare la storia del Paese. Le puntate de ‘La Storia Siamo Noi’ su Fiorello e Benigni, ad esempio, hanno ottenuto un grande successo ” Dal 1 al 13 marzo gli argomenti trattati verteranno intorno al femminismo, al decennio 1968-1978 con i filmati di Silvano Agosti con i contributi di Nicola Calipari e Ilaria Alpi, poi ancora il caso Aldo Moro e il lancio della Fiat 600. “ Questo canale di storia proietta la Rai nel futuro, il digitale fino a poco tempo fa era uno strumento per pochi, ora per molti, dal 2012 per tutti. Quando l’analogico non ci sarà più, il pubblico potrà accedere agli otto canali della Rai facilmente e gratuitamente ”, ha dichiarato il vicedirettore generale Rai, Giancarlo Leone. “ Rai Storia è un treno che è partito in velocità, un’avventura che lega la storia al futuro, perché un paese che non ha memoria fa molta fatica a darsi un futuro. E l’archivio delle Teche Rai è stato indispensabile. Pensate che gli americani non avevano più i materiali dello sbarco sulla luna: hanno potuto riaverli solo perché la Rai aveva convertito i materiali e mantenuto così la documentazione ”, ha inoltre aggiunto il vicedirettore Rai. La programmazione sarà caratterizzata da sette ore nuove ogni giorno suddivise in quattro categorie: Res Gates (l’almanacco della memoria d’Italia e del mondo), Res Tores e Res Tauros (la memoria d’Italia attraverso il repertorio Rai), Res Tube (passato e presente attraverso i nuovi linguaggi) e i programmi Rai Edu (La Storia siamo noi, Magazzini Einstein, Cult book).
La storia sbarca sul digitale terrestre Rai

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