Continua lo sciopero audio video dei giornalisti di La7, che si oppongono al piano di licenziamenti annunciato ieri dall’amministratore delegato della rete, Giovanni Stella. Il piano di intervento prevede “la chiusura della testata sportiva, l’accorpamento di alcune redazioni, la chiusura della sede di corrispondenza di New York dopo le elezioni americane, la riorganizzazione della redazione multimedia e la chiusura del settore telecineoperatori”, come ha annunciato l’amministratore delegato di Ti Media. P er salvare il posto di lavoro ai 25 dipendenti in esubero per i quali è già partito il licenziamento collettivo, il comitato di redazione della testata ha confermato lo stato di agitazione convocando l’assemblea permanente dei giornalisti , in attesa della convocazione da parte dell’azienda e di un incontro con il direttore delle news Antonello Piroso. ” La totale apertura al confronto su tutti i temi cruciali dell’azienda sempre offerta dal sindacato – spiega il comunicato del comitato letto in apertura del tg delle 12:25 – è stata respinta con arroganza e oggi la tv del gruppo Telecom Italia vuole far pagare ai giornalisti i danni provocati dall’assenza di strategie di mercato nella tv in chiaro, come nel settore fondamentale dei nuovi media e il fallimento delle scelte industriali e editoriali di manager e direzione “. Questa la replica della direzione: ” La direzione rispedisce al mittente l’accusa di fallimento delle scelte editoriali dal momento che negli ultimi due anni gli spazi, la visibilità e gli ascolti dei prodotti delle testate giornalistiche sono aumentati, e questo nonostante la reiterata ed esasperata rigidità pregiudiziale espr essa dalla rappresentanza sindacale su nuove proposte e nuove sperimentazioni “. Della vicenda La7 e, più in generale le polemiche sui tagli ai finanziamenti pubblici all’editoria e l’appello di testate a rischio chiusura come il Manifesto, si occuperà questa sera Primo Piano del Tg3.
La7: continua lo sciopero audio video e lo stato di agitazione

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