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23 Febbraio 2023 | Attualità

L’archeologia unisce Italia e Kuwait

Succede dal 1970 e oggi due nuove intese rinnovano la collaborazione per gli scavi sull’isola di Failaka e a Khadima.

In molti ancora, sentendo parlare di Kuwait, ricordano istintivamente la prima guerra del Golfo, a cavallo fra 1990 e 1991, e la partecipazione dell’Italia allo schieramento che voleva liberare il piccolo emirato dall’invasione realizzata dall’Iraq. In realtà almeno 20 anni prima era cominciata fra i due paesi un’avventura ben più interessante e meno violenta: una cooperazione in campo archeologico siglata nel 1970 e oggi rinnovata con due importanti intese.

La prima riguarda il rinnovo quinquennale degli scavi presso l’Isola di Failaka, dove la presenza di archeologici e ricercatori italiani guidati da Andrea Di Miceli risale al 2010: il sito è sulla costa nord dell’isola, conosciuta già nei tempi antichi come la mitica Ikaros. La seconda intesa sigla una nuova collaborazione, sempre quinquennale, sull’area di Khadima, tappa obbligata per mercanti e pellegrini che dal nord volevano raggiungere i luoghi sacri dell’Islam. Responsabile dell’ambizioso progetto, per la Sapienza, è il professor Carlo Giovanni Cereti del Dipartimento di Scienze dell’Antichità.

Con l’occasione, l’Ambasciatore in Kuwait Carlo Baldocci ha sottolineato come “le storie di successo della cooperazione bilaterale fra i due Paesi spazino dall’archeologia alla progettazione urbana, com’è stato ad esempio per il lavoro condotto da parte italiana anche sul Suq di Kuwait City”.

di Daniela Faggion

Si rinnova la collaborazione archeologica fra Italia e Kuwait

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