Si è insediato da poco, ma Larry Page sembra trovarsi a proprio agio nel ruolo di direttore generale di Google. Il neo-dirigente, dopo una riorganizzazione interna che punta a dare maggiore importanza allo sviluppo delle funzionalità social del motore di ricerca e alla piattaforma Android, ha scelto la linea intransigente con Wall Street. Gli analisti di borsa hanno criticato aspramente le sue ultime mosse, accusandolo si spendere troppo, di non comunicare in maniera efficace con i mezzi d’informazione, di prestare poca attenzione agli sviluppi finanziari della compagnia. In tutto questo, la risposta di Page è stata sintetica e ad effetto: “whatever” , ovvero “ chi se ne frega” . Il giovane direttore generale, co-fondatore di BigG, sembra volersi focalizzare sul prodotto più che sull’andamento delle azioni societarie. Ecco spiegata la frizione con Wall Street. Page ha compreso che guidare un colosso come Google significa avere progetti a lungo termine (5-10 anni) che mirino allo sviluppo continuo e a rintuzzare gli attacchi dell’agguerrita concorrenza. Più del bilancio dell’ultimo trimestre e gli investimenti a breve termine, centri di gravità per la borsa, conta una programmazione accurata per resistere all’ascesa di Facebook, Bing e alle app lanciate da Apple.
Larry Page snobba Wall Street

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