Il titolo, già conferito alla Spagna nel 2022, conferma un’antica e amata tradizione che negli anni è diventata un simbolo di identità e patrimonio.
Il 5 dicembre 2024, durante la XIX sessione del Comitato intergovernativo della convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, tenutasi ad Asunción, Paraguay, l’arte campanaria italiana è stata ufficialmente riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Questo riconoscimento estende il titolo già conferito alla Spagna nel 2022, evidenziando l’unicità e il valore di questa tradizione secolare.
L’arte campanaria rappresenta non solo una tecnica di produzione e suonata delle campane, ma anche un insieme di elementi materiali e immateriali che arricchiscono il patrimonio culturale italiano. Dalla storica Fonderia Marinelli di Agnone, attiva dal 1000, ai melodiosi rintocchi dei campanili che caratterizzano i paesaggi sonori delle chiese italiane, questa tradizione unisce generazioni e culture.
Il sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento, dedicandolo alle nuove generazioni affinché continuino a preservare l’arte tradizionale dei campanari. La celebrazione culminerà il 24 dicembre a Roma con un concerto di campane della Fonderia Marinelli, che ha anche fuso la Campana del Giubileo.
Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, ha espresso entusiasmo per il riconoscimento, affermando che premia non solo la fonderia, ma anche tutti gli artigiani e i lavoratori delle aree interne d’Italia. Questo evento segna un traguardo significativo, promuovendo la valorizzazione delle tradizioni locali e la loro rilevanza nel contesto culturale globale.
di Antonietta Vitagliano