Il servizio musicale online Last.fm, controllato dal network televisivo Cbs, ha registrato perdite pari a 4 milioni di sterline nel Regno Unito (fulcro delle sue attività) negli ultimi dodici mesi. Le entrate in caduta libera (-70%) e traffico in calo fino a 23 milioni di utenti su scala globale. Il bilancio della compagnia aveva cominciato a soffrire nel 2012 , con introiti in discesa del 21%, da 8,13 a 6,38 milioni di sterline e profitti pre-tasse limitati a 1,4 milioni di sterline, a dispetto dei 3,7 milioni dell’anno precedente. Ora le perdite vicine ai 4 milioni di sterline mettono a rischio il futuro della società, tra le prime a esplorare il potenziale dell’ascolto in streaming, insieme a Pandora e prima di Spotify. A causare il collasso è stata la coincidenza di più fattori, a cominciare dal calo degli abbonamenti , che hanno fruttato solo 1,55 milioni di sterline nell’anno in corso, mentre il giro d’affari legato alla pubblicità ha permesso di incassare 4,33 milioni. Concorrenza e scarsa innovazione hanno fiaccato il servizio in Gran Bretagna, che contribuiva al 69% delle entrate di Last.fm. Ora toccherà a Cbs ritrovare il bandalo della matassa, se non altro per evitare di gettare nel vuoto un investimento da 280 milioni di dollari. Tanto era stato pagato il servizio nel 2007.
Last.fm, un gigante a corto di idee (e soldi)

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