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3 Ottobre 2023 | Ambiente, Attualità

Le api ci possono aiutare?

Fino al 15 ottobre al MUSE di Trento una mostra itinerante dedicata alle api e alle relazioni che possono innescare per il mondo umano,  animale e vegetale.

Possono le api esserci di ispirazione per un mondo migliore? Magari facendoci imparare un nuovo equilibro tra umani animali e piante, nuovi ecosistemi anche nelle città? Dove tutto è cemento e smog. Le risposte a queste domande si trovano nella nostra Città a misura d’ape. Alla ricerca di possibili equilibri al MUSE il museo delle scienze di Trento visitabile fino al 15 ottobre.

E’ proprio il MUSE che è il museo per eccellenza dedicato alle scienze naturali e ambientali del Trentino e della regione alpina a ospitare una mostra così significativa per il mondo naturale e quindi anche per l’uomo.  Mostra curata da  Maria Vittoria Zucchelli in collaborazione co i fotografi Luca Mazzocchi e Nicola Orempuller

27 pannelli con 97 fotografie , approfondimenti tematici e contenuti multimediali ci raccontato tutto sul mondo delle api e su come vivono soprattutto nei contesti urbani, e come le città si possono rendere più accoglienti rispetto a questi insetti che generano circuiti virtuosi per l’uomo.

Abbiamo intervistato Maria Vittoria Zucchelli che ha approfondito le principali tematiche della mostra.

Possono le api esserci d’esempio per un mondo migliore con una nuova coesistenza tra umani, animali e piante?

Le api sociali e tutte le altre api, sono considerate specie ombrello cioè specie chiave che, quando protette e preservate, contribuiscono alla conservazione di una vasta gamma di altre specie e dell’ecosistema in cui queste sono inserite. Le diverse specie apistiche presentano un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità sia in contesti antropizzati che naturali e nella salvaguardia delle produzioni alimentari (gli apoidei sono importantissimi per l’impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche). Tutto ciò li rende un modello di simbiosi e interconnessione tra le diverse forme di vita.

Ecosistemi urbani e mondo delle api che rapporto c’è?

Tutti gli insetti impollinatori, di cui api domestiche e selvatiche rappresentano un’importante componente (48%), hanno una notevole importanza all’interno degli ecosistemi urbani essendo essenziali per il mantenimento della diversità vegetale e per la produzione di alimenti.  L’applicazione di buone pratiche da parte delle amministrazioni pubbliche e della cittadinanza (diversificazione di fiori ornamentali, alberi e piante presenti nei parchi e nelle aree verdi, mantenimento degli habitat, gestione programmata degli sfalci, la riduzione dell’uso di pesticidi per il controllo dei parassiti, ecc.) contribuisce a salvaguardare la qualità ambientale delle città rendendole luoghi più sostenibili e accoglienti per la natura e per gli esseri umani.

Come è struttura la mostra?

La mostra “Città a misura d’ape”, si compone di 24 pannelli con fotografie, infografiche e codici QR per approfondire i temi legati al mondo delle api e della biodiversità urbana.

Un primo focus è dedicato ad inquadrare l’ecosistema urbano come luogo potenzialmente ricco di biodiversità. Si passa poi a descrivere il processo di impollinazione e gli insetti come protagonisti di un vero e proprio “miracolo evolutivo”. Tra essi troviamo lepidotteri (10%), coleotteri (15%), ditteri (27%) e, soprattutto, imenotteri (48%) a cui appartengono le api domestiche e quelle selvatiche.

La mostra affronta abitudini e peculiarità di questi importantissimi organismi partendo dall’iconica e conosciutissima Apis mellifera per arrivare poi altre api (circa 1200 specie presenti in Italia), api selvatiche molto poco conosciute ma fondamentali per la tutela della biodiversità.

Vengono approfonditi temi legati alla modalità di raccolta e trasporto del polline, di approvvigionamento del nettare o del tipo di habitat occupato. Si accenna alle sfide che api e impollinatori devono affrontare per la sopravvivenza: cambiamenti climatici, nuovi predatori e parassiti e l’attività antropica, responsabile della diffusione di sostanze inquinanti e perdita di habitat, sono le principali minacce.

L’ultima sezione della mostra è dedicata ai progetti di Citizen Science a cui tutta la cittadinanza può aderire aiutando la ricerca nella raccolta di dati scientifici sulla presenza degli impollinatori in contesti urbani e naturali e al progetto sperimentale pilota “BeeTrento”, promosso da MUSE, Comune di Trento, Libera Università di Bolzano, Garden Club Trento, Federazione Trentina del Biologico e del Biodinamico e alcuni apicoltori urbani. La collaborazione ha lo scopo di mappare la qualità ambientale e la biodiversità botanica della città di Trento attraverso l’analisi dei pollini raccolti dalle api mellifiche (Apis mellifera), all’interno dell’area urbana. I risultati del monitoraggio permetteranno di fornire informazioni all’amministrazione comunale utili per indirizzare le future politiche ambientali.

Che cosa è il bug hotel?

Il “bug hotel,” traducibile con “hotel degli insetti,” è una struttura con dimensione e forma molto variabile, realizzata spesso con materiali naturali (canne di bambù, tronchi forati, cortecce, ecc.) o di recupero e progettata per fornire a insetti impollinatori (api selvatiche, farfalle, bombi, vespe) e predatori (coccinelle e crisope) habitat idonei per nidificare, svernare, ripararsi dalle intemperie o riposarsi.

Adeguatamente posizionati all’interno di giardini pubblici e privati, parchi urbani, balconi e orti si popoleranno velocemente di insetti utili per l’impollinazione delle piante e il controllo dei parassiti che potrebbero attaccarle.

Gli hotel possono inoltre essere utilizzati come strumenti educativi capaci di far conoscere a tutti i cittadini l’esistenza di questi organismi e l’importanza della loro conservazione e dell’ecosistema in cui essi vivono.

 

di Sara Giudice

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