Veline , il concorso televisivo estivo che ogni tre anni sceglie le protagoniste degli stacchetti di Striscia la notizia , quest’anno non si farà . Lo ha annunciato Antonio Ricci, ideatore di entrambi i programmi, rispondendo così alle accuse del L’Espresso , secondo cui lo show Mediaset avrebbe svilito a tal punto la figura delle donne in tv da contaminare l’immaginario femminile popolare. Ricci rilancia provocatoriamente la sfida ai critici, dicendosi disponibile a togliere le veline dal suo programma, a patto che la Rai rinunci a Miss Italia , “programma dove la donna per antonomasia è militarizzata” e che il gruppo L ’Espresso chiuda le testate D e Velvet, “dove la dignità delle donne è ridotta da sempre ad attaccapanni” . Difficile che il servizio pubblico e i giornali del gruppo che fa capo a De Benedetti accettino il guanto di sfida, quindi Costanza Caracciolo e Federica Nargi potrebbero tornare al loro posto a settembre, per il quarto anno consecutivo, cosa inedita per il tg satirico di Canale 5. Ricci si sente attaccato da più fronti e ribadisce in un comunicato l’intolleranza alle disamine del quotidiano La Repubblica sul ruolo delle veline, definendo “ macchina del fango ” gli articoli che attaccano le ragazze di Striscia la notizia. L’autore tv ricorda che “le veline, additate come l’origine di tutti i mali, nascono soprattutto come parodia di Espresso e Panorama, che hanno sempre utilizzato donne oggetto per le loro copertine”. La polemica è vecchia quanto la televisione commerciale e certo il maschilismo e la sua visione della ‘donna oggetto’ non nascono con il piccolo schermo. Difficile però fare voto di fiducia e attribuire buona fede alla provocazione un po’ bolsa del patron di Striscia la notizia, già tra le ‘menti’ di Drive In , brillante nell’azzerare il senso del corpo femminile mostrato in tv dandogli al tempo stesso un ruolo da protagonista. Quanto al fango: spesso arriva dove già piove.
Le veline non strisciano, Ricci al contrattacco

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